Uil, vicenda Gela è di portata nazionale

14 luglio 2014

“La questione dell’Eni e’ di portata nazionale. Il governo Renzi deve rappresentare a Eni scelte strategiche per il settore petrolifero nel nostro Paese, anche in relazione alle questioni dell’autonomia energetica”. Lo ha detto Claudio Barone, segretario regionale della Uil. “Indubbiamente – ha aggiunto Barone – la raffinazione ha un costo molto elevato e in questo momento e’ il settore piu’ critico. Servono investimenti anche se e’ chiaro che risultano molto piu’ appetibili la prospezione e la ricerca petrolifera. Ma la politica industriale deve valutare complessivamente questi due aspetti. Non e’ possibile impegnarsi solo nel settore piu’ appetibile, Eni non puo’ fare questo”. Barone ha ricordato inoltre che “la Sicilia ha una importante carta da giocare, l’accordo siglato recentemente con Assomineraria, che in maggioranza e’ Eni, per investimenti da 2,5 miliardi. Questo e’ un fatto che va valutato per capire come Eni intende svolgere il suo ruolo in Sicilia. La Regione deve a sua volta smetterla con la tradizione del passato, fatta di cavilli e finte crociate ambientaliste che hanno il solo effetto di favorire l’intermediazione politico-mafiosa. Il governo regionale si impegni a rispettare gli impegni e a dare regole e tempi certi per gli investimenti”.

“La questione dell’Eni e’ di portata nazionale. Il governo Renzi deve rappresentare a Eni scelte strategiche per il settore petrolifero nel nostro Paese, anche in relazione alle questioni dell’autonomia energetica”. Lo ha detto Claudio Barone, segretario regionale della Uil. “Indubbiamente – ha aggiunto Barone – la raffinazione ha un costo molto elevato e in questo momento e’ il settore piu’ critico. Servono investimenti anche se e’ chiaro che risultano molto piu’ appetibili la prospezione e la ricerca petrolifera. Ma la politica industriale deve valutare complessivamente questi due aspetti. Non e’ possibile impegnarsi solo nel settore piu’ appetibile, Eni non puo’ fare questo”. Barone ha ricordato inoltre che “la Sicilia ha una importante carta da giocare, l’accordo siglato recentemente con Assomineraria, che in maggioranza e’ Eni, per investimenti da 2,5 miliardi. Questo e’ un fatto che va valutato per capire come Eni intende svolgere il suo ruolo in Sicilia. La Regione deve a sua volta smetterla con la tradizione del passato, fatta di cavilli e finte crociate ambientaliste che hanno il solo effetto di favorire l’intermediazione politico-mafiosa. Il governo regionale si impegni a rispettare gli impegni e a dare regole e tempi certi per gli investimenti”.

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