In un film il mondo di Fabrizio De Andrè, il principe libero

20 gennaio 2018

La musica, le passioni, gli amori, il rapporto con la famiglia e gli amici, il continuo bisogno di cercare qualcosa di diverso oltre gli schemi, un ritratto intimo e autentico di Fabrizio De Andrè, il principe libero. Il film racconta la vita del grande cantautore dall’infanzia genovese al grande successo attraverso le sue canzoni, dalle più popolari come Marinella, Bocca di Rosa e il Pescatore alle meno conosciute come Preghiera in Gennaio come spiega il registra Luca Facchini. “Nessuno scriveva quelle cose lì, e nessuno si sognava di cantarle. Lui è stato il primo, segnando il passaggio alla canzone d’autore”.

Nei panni di Faber un credibilissimo Luca Marinelli che ha fatto rivivere la sensibilità e la forza del grande poeta anche se all’inizio era terrorizzato dall’impresa. Così racconta il suo rapporto con la musica di De Andrè. “Il mio primo incontro è stato con Il testamento di Tito che mi rapì veramente, era come vedere questa canzone, vedere questo racconto, con queste immagini e questa voce che ti entravano dentro e ti raccontavano. Questo è stato il primo incontro per me folgorante”. Il film che sarà tramesso nei cinema il 23 e 24 gennaio e poi in due puntate su Rai uno il 13 e 14 febbraio, si apre con il rapimento di Fabrizio De Andrè e la seconda moglie Dori Ghezzi che ha seguito tutta la realizzazione del film. “La scena quando c’è la nostra liberazione allo stop del regista è scoppiato un applauso da parte della troupe, in qualche modo c’è stato una seconda liberazione, ci hanno donato una seconda libertà che poi quello della libertà è proprio il senso del film, c’è stata una sintonia incredibile tra di noi, quello è stato un momento veramente emozionate”.

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A interpretare Dori Ghezzi è Valentina Bellè che così racconta la vita sul set. “All’inizio è stato difficile per me perché avevo paura di deluderla, avevo paura che lei non si ritrovasse in quello che io facevo e quindi ero terrorizzata, finché lei non mi ha presa e mi ha detto: hai capito quello che dovevi capire”. Elena Radonicich è Puny la prima moglie. “E’ una donna che fa tutto quello che può ma tutto quello che può non è abbastanza per tenersi l’uomo che ama. La cosa bella è che quando ormai è troppo tardi si oltrepassa, quando ormai lo ha perso è riuscita a comprendere la libertà di Fabrizio”.Il desiderio di libertà di De Andrè è ancora oggi attualissimo e vero e il film ben racconta la sua irrequietezza e il suo sguardo poetico e originale sul mondo.

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