Unhcr: 3419 migranti morti nel Mediterraneo nel 2014

Unhcr: 3419 migranti morti nel Mediterraneo nel 2014
10 dicembre 2014

di Giuseppe Novelli

Nel 2014 sono circa 3.419 i migranti morti nel Mediterraneo che e’ COSi’ diventato “il piu’ letale dei tragitti”. Lo rivela l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) António Guterres (foto) che mette in guardia la comunita’ internazionale sul rischio di distogliere l’attenzione dall’impegno nel salvare vite umane. Sono oltre 348.000 le persone che in tutto il mondo hanno attraversato il mare in cerca di asilo o di migliori opportunita’. L’Europa, che confina con importanti conflitti a sud (Libia), est (Ucraina) e sud-est (Siria/Iraq), e’ stata destinataria del numero piu’ elevato di arrivi via mare. Anche se non tutti hanno bisogno di asilo, sono piu’ di 207.000 le persone che hanno attraversato il Mediterraneo dall’inizio di gennaio – quasi tre volte in piu’ rispetto al precedente picco di circa 70.000 persone nel 2011, quando la guerra civile libica era in pieno svolgimento. Nel 2014, i richiedenti asilo rappresentano la componente maggioritaria di questo tragico flusso. Il 50% circa degli arrivi e’ composto infatti da persone provenienti da paesi di origine dei rifugiati (principalmente Siria ed Eritrea).

Oltre al Mediterraneo, ci sono attualmente almeno altre tre rotte marittime utilizzate in via prioritaria sia dai migranti che dalle persone in fuga da conflitti o persecuzioni. Dal 1 gennaio alla fine di novembre, nella regione del Corno d’Africa 82.680 persone hanno attraversato il Golfo di Aden e il Mar Rosso nella rotta che dall’Etiopia e dalla Somalia permette di raggiungere lo Yemen o successivamente l’Arabia Saudita e i paesi del Golfo Persico. Nel sud-est asiatico, si stima che siano 54.000 le persone che hanno intrapreso queste traversate via mare nel 2014. In molti casi si tratta di persone in fuga dal Bangladesh e dal Myanmar e intenzionate a raggiungere la Tailandia, la Malesia o l’Indonesia. Nei Caraibi inoltre, sono circa 4.475 le persone che hanno preso la via del mare dal 1 gennaio al 1 dicembre di quest’anno, nella speranza di sfuggire alla poverta’ o in cerca di asilo. Molte persone inoltre muoiono o cadono vittime della criminalita’ organizzata internazionale nel tentativo di intraprendere questi viaggi. Sono 4.272 le vittime che sono state segnalate quest’anno all’UNHCR in tutto il mondo. Si stima poi che 450 persone siano morte nel sud-est asiatico nel tentativo di attraversare il Golfo del Bengala.

Leggi anche:
Il toto tema della maturità 2024: tra autori classici e attualità scottanti

All’8 dicembre, erano circa 242 le persone morte Mar Rosso e nel Golfo di Aden, mentre sono 71 i morti e i dispersi nei Caraibi secondo quanto riportato all’inizio di dicembre. Le reti di tratta e di traffico di esseri umani nel frattempo prosperano, operando impunemente nelle aree di instabilita’ o di conflitto e traendo ingenti profitti dai loro disperati carichi umani. Guterres ha affermato che, concentrandosi su elementi isolati di un problema che per sua natura e’ multidimensionale e transnazionale – che spesso implica percorsi che si estendono attraverso piu’ confini e lungo migliaia di chilometri – i governi non si stanno dimostrando né in grado di arginare il fenomeno né di porre fine alla tragica morte di numerose persone lungo il percorso.

 

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti