L’intelligence americana, c’è legame tra Mosca e il consigliere di Trump

L’intelligence americana, c’è legame tra Mosca e il consigliere di Trump
24 settembre 2016

di Giuseppe Novelli

Secondo l’intelligence americana ci sarebbe un collegamento diretto tra Carter Page, uno dei consiglieri di politica estera di Donald Trump, e il Cremlino. Lo sostengono fonti dei servizi segreti americani citate da Yahoo News. Page ha forti interessi commerciali in Russia e avrebbe colloqui diretti con funzionari del governo russo, incluse discussioni a proposito di togliere le sanzioni imposte a Mosca se Trump dovesse venire eletto alla Casa Bianca. Sul fronte elettorale,  “dopo mesi di attente riflessioni”, Ted Cruz ha annunciato di voler appoggiare la candidatura di Donald Trump alla Casa Bianca. Si tratta di un cambiamento importante per il senatore ultraconservatore del Texas, visto che da sempre si era rifiutato di fare il suo endorsement al candidato repubblicano. Anche nel corso del suo discorso alla convention di Cleveland, non aveva detto di stare dalla parte di Trump, scelta che lo aveva esposto alle critiche e ai fischi dei sostenitori del miliardario. Intanto, si avvicina il primo dibattito presidenziale tra Hillary Clinton e Donald Trump. Il 26 settembre nel primo dei tre confronti tv prima del voto, alla Hofstra University, nello Stato di New York, i due candidati si affronteranno partendo quasi dallo stesso punto. “Sii te stessa e spiega cosa ti motiva”. È questo il consiglio che il presidente americano, Barack Obama, ha dato a Hillary Clinton in vista del suo primo dibattito con Donald Trump. “Credo che Clinton sia molto motivata da un profondo desiderio di far funzionare le cose meglio per le persone”, ha aggiunto il presidente. Mancano solo sei settimane alle votazioni dell’8 novembre. Il dibattito di lunedì è attesissimo e dovrebbe battere i record di sempre per un faccia a faccia tra due candidati alla Casa Bianca.

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“C’è un livello di bugie e di caricature di lei che non corrisponde alla realtà, alla persona che conosco”, ha continuato Obama dicendo che Clinton sarà il primo presidente donna e che per questo deve “rompere alcune barriere”. Ma la ex first lady è inarrestabile. Riapparsa in forma dopo la polmonite, incurante degli ultimi attacchi da parte del suo avversario, Hillary Clinton si presenta davanti al pubblico con all’attivo un sondaggio in suo favore. Secondo quello elaborato da Nbc News/Wall Street Journal, la candidata democratica alla Casa Bianca ha 6 punti percentuali di vantaggio contro il rivale repubblicano, raccogliendo il 43% delle preferenze contro il 37% del miliardario di New York. Il sondaggio è stato effettuato su un campione non della popolazione in generale ma di elettori che si dichiarano intenzionati a votare. Tiene conto anche del candidato libertario Gary Johnson e di Jill Stein, dei Verdi, ma se la corsa fosse solo a due, la differenza fra Clinton e Trump salirebbe al 7%. Una performance stabile, quindi, quella di Hillary, rispetto ad agosto, a fronte di un lieve peggioramento per Trump. Anche se, nelle ultime settimane, la preoccupazione per lo stato di salute della democratica sembrava poter sparigliare le carte, e anche i sondaggi li davano fianco a fianco, qualcuno addirittura parlava di un sorpasso del miliardario. Sul tavolo lunedì, la gestione della politica in Siria, Libia e Iraq, l’immigrazione, l’economia, l’uso delle armi, e il riaccendersi delle tensioni per l’uccisione di afroamericani da parte della polizia. Saranno questi gli argomenti principali su cui probabilmente si giocheranno la partita. Secondo il Financial Times, che ha analizzato i fondi a disposizione dei due candidati, Hillary Clinton sarebbe già stata costretta a dar fondo alla maggior parte dei finanziamenti raccolti per la sua campagna elettorale, sborsando milioni di dollari, per mantenersi davanti a Trump.

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