Trump nel mirino delle rivelazioni di “gola profonda”

Trump nel mirino delle rivelazioni di “gola profonda”
Volodymyr Zelenski, Donald Trump e Hunter Biden
20 settembre 2019

La vicenda è per ora parecchio misteriosa, ma agita comunque la scena politica Usa: una “gola profonda” ha presentato un esposto che riguarda il presidente Donald Trump e una sua “promessa” a un leader straniero, probabilmente il neo-capo di Stato Ucraino Volodymyr Zelenski. “Un reclamo potenzialmente esplosivo”, evidenzia oggi l’apertura del sito del New York Times, cercando un bandolo in una matassa ancora molto intricata, che però condurrebbe all’Ucraina e forse alla richiesta da parte di Trump di indagare su possibili casi di corruzione “che potrebbero danneggiare i suoi rivali politici, incluso l’ex vicepresidente Usa Joe Biden e la sua famiglia”. “Almeno parte di quanto sostenuto ha a che fare con l’Ucraina”, hanno detto due fonti al corrente della delicata vicenda, secondo il Times.

Ieri Rudy Giuliani, avvocato di Trump, ha confermato di avere chiesto ad alti funzionari ucraini di indagare su Biden. Hunter Biden, figlio del candidato alle primarie democratiche per le presidenziali del 2020, ha interessi economici nel settore energetico in Ucraina, con risvolti poco chiari, come un patto con un oligarca locale proprietario di una società gasiera nel 2014. Giuliani avrebbe domandato di verificare se le attività diplomatiche di Biden come vicepresidente e quelle del figlio come imprenditore siano state collegate. E addirittura se funzionari ucraini possano aver cercato di danneggiare Trump durante la campagna per le elezioni del 2016. Il dubbio dunque è che il presidente americano possa aver tentato di chiedere una mano agli ucraini per gettare fango su Biden in vista della nuova corsa per la Casa Bianca.

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Il caso della “gola profonda” è emerso una settimana fa, quando il membro della Camera dei Rappresentanti Usa Adam B. Schiff – democratico della California e presidente del Comitato Intelligence della Camera – ha rivelato l’esistenza dell’esposto, sostenendo che il direttore ad interim dell’intelligence nazionale Joseph Maguire ha impedito all’ispettore generale di condividere le relative informazioni con il Congresso, cosa prevista dalla legge. L’ispettore generale, tuttavia, ha ritenuto l’esposto legittimo e ha avviato un’indagine. Schiff ha poi dichiarato alla stampa di non conoscere i dettagli della denuncia presentata dalla “gola profonda” e di non poter quindi dire se la Casa Bianca ha cercato di insabbiare la questione.

Per il momento non è chiaro se l’Ucraina sia davvero il centro della nuova controversia, e in che modo. Ma lo scorso luglio, secondo lo stenogramma di una telefonata tra Zelensky e Trump, l’inquilino della Casa Bianca avrebbe detto al leader ucraino che indagini su certi interessi dei suoi rivali politici nel Paese ex sovietico avrebbero migliorato “l’interazione” con Washington. La misteriosa “promessa” all’Ucraina di cui si parla ora, secondo le ricostruzioni di Politico potrebbe aver riguardato lo sblocco di un pacchetto di aiuti militari da 250 milioni di dollari. askanews

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