Usa pronti a attaccare Corea del Nord. Pyongyang: “Pronti a andare alla guerra”

Usa pronti a attaccare Corea del Nord. Pyongyang: “Pronti a andare alla guerra”
14 aprile 2017

E’ sempre più alta la tensione tra Stati Uniti e Corea del Nord. Gli americani sarebbero pronti a lanciare un attacco con ordigni convenzionale sulla Corea del Nord se l’intelligence fosse certa che Pyongyang sia sul punto di effettuare un nuovo test nucleare, atteso secondo molti analisti domani 15 aprile, giorno del 105 anniversario della nascita del nonno e fondatore della dinastia Kim al potere in Corea del Nord, Kim Il-sung. Lo riferiscono fonti degli 007 americani citati dalla rete Nbc. Le indiscrezioni coincidono con l’approssimarsi della data e con l’invio della squadra navale d’attacco Usa guidata dalla portaerei a propulsione nucleare Carl Vinson, formata anche da 6 cacciatordpediniere claesse Arleigh Burke ed un incrociatore classe Ticonderoga (tutti dotati del sistema di difesa Aegis) oltre a sottomarini d’attacco. La Nbc riferisce che gli Usa hanno gia’ posizionato due cacciatorpediniere Arleigh Burke in grado di lanciare missili da crociera Tomahawk – come i 59 sparati verso la base siriana di Shayrat venerdi’ corso – a meno di 500 km dal sito dove si sono effettuati i precedenti 5 test nucleari nordcoreani. Tomahawk che hanno una gittata di almeno 1.500 km.

A rafforzare ulteriormente il dispositivo militare Usa bombardieri pesanti Usa B-52 e i B-2 Spirith (stealth, invisibili ai radar) sono posizionati nella base aerea di Guam. Non solo. Ieri, secondo molti proprio per inviare un messaggio intimidatorio a Pyongyang, gli Usa hanno sganciato per la prima volta nella storia la loro bomba non nucleare piu’ potente, la Gbu-43/B Moab (Massime Ordnance Air Blast) da 9,5 tonnellate, su un obiettivo di Isis. Arma mai impiegata prima e dagli effetti devastanti quanto militarmente limitati in un’area spopolata ma di sicuro dal fortissimo impatto psicologico. Proprio ieri il presidente americano Donald Trump aveva inviato un ennesimo monito al dittatore nordocreano, Kim Jong un. “La Corea del Nord e’ un problema. Un problema di cui ci occuperemo” e su la ‘madre di tutte le bombe’ sganciata sull’Afghanistan, “non so se invia un messaggio alla Corea del Nord, ma non fa alcuna differenza”, aveva aggiunto Trump.Secondo la Nbc i due cacciatorpdiniere Usa schierati a largo delle coste nordcoreane sarebbero pronti ad intervenire anche nel caso di un ennesimo lancio di un missile balistico da parte di Pyongyang, in violazione delle sanzioni Onu. Ma differenze delle altre volte, stavolta gli Usa, con le due unita’ in zona, potrebbero abbattere il missile nordcoreano per inviare un ulteriore messaggio a Pyongynag di non superare i limiti imposti delle sanzioni internazionali che colpiscono sia il programma nucleare che quello missilistico.

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La risposta di Pyongyang non si è fatta attentere. Donald Trump ha costruito “un circolo vizioso” di tensioni nella penisola coreana, con una politica aggressiva” e “creando problemi” alla Corea del Nord. Per questo Pyongyange e’ pronta ad andare alla guerra e a usare il suo arsenale nucleare contro gli Usa se necessario. Parole del vice ministro degli Esteri nord-coreano, Hang Song Ryol in una intervista esclusiva alla Ap, aggiungendo che se le ‘provocazioni’ di Washington proseguiranno, Pyongyang e’ pronta a una risposta militare: “Se loro vogliono andremo alla guerra”. Ha aggiunto. Il viceministro nord coreano ha definito “spericolate” le manovre militari Usa e ha concluso dicendo che la Corea “ha un potente deterrente nucleare e certamente non restera’ con le mani in mano di fronte a un attacco preventivo da parte americana”. Han Song Ryol, che ha concesso un’intervista di circa quaranta minuti in esclusiva ai microfoni della Associated Press, ha ribadito che “non terremo le braccia incrociate di fronte a un attacco preventivo degli Stati Uniti: Se gli Stati Uniti faranno manovre spericolate, li affronteremo con i nostri attacchi preventivi”. Han ha citato anche un nuovo possibile test nucleare di Pyongyang, che avverra’ “quando il quartiere generale supremo lo ritenga opportuno”. La situazione attorno alla Corea del Nord e’ un “circolo vizioso” che il vice ministro nord-coreano attribuisce alla politica “piu’ aggressiva” verso il Paese del nuovo presidente degli Stati Uniti. “Trump fa sempre provocazioni con il suo linguaggio aggressivo. Non e’ la Repubblica Democratica Popolare di Corea, ma gli Stati Uniti e Trump che cercano guai”, e’ stata la risposta del funzionario di Pyongyang. “Faremo fronte a qualsiasi cosa arrivi dagli Stati Uniti. Siamo assolutamente preparati”.

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Intanto si delinea il primo bilancio delle vittime della “superbomba” sganciata dalle forze aeree statunitensi su un complesso di tunnel delle milizie jihadiste dello Stato Islamico (Isis) in Afghanistan. Fonti governative afgane, parlano di 82 vittime, escludendo che vi siano dei civili. Secondo quanto reso noto dalle fonti la bomba avrebbe quasi completamente distrutto il complesso sotterraneo nella provincia orientale di Nangarhar. La Gbu-43/B ha una potenza esplosiva pari a undici tonnellate di Tnt, ed è l’ordigno più potente mai utilizzato in combattimennto fatta eccezione per le bombe atomiche.

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