Valanga Rigopiano, estratti altri corpi senza vita. Le Marche diffidano Enel per interruzione servizio: “Situazione non più sostenibile”

Valanga Rigopiano, estratti altri corpi senza vita. Le Marche diffidano Enel per interruzione servizio: “Situazione non più sostenibile”
24 gennaio 2017

Il bilancio della sciagura è al momento di 11 sopravvissuti, 21 vittime e ancora 8 dispersi. I soccorritori nella notte tra lunedì e martedì trovato altri cinque corpi. Si tratta di tre uomini due donne. Non si fermano le ricerche nell’area dove fino a mercoledì scorso sorgeva l’hotel Rigopiano: a sei giorni dalla valanga che lo ha distrutto si spera ancora di trovare in vita qualcuno in qualche sacca d’aria tra neve, detriti e strutture dell’albergo. Le operazioni di soccorso con decine di uomini sono proseguite anche la scorsa notte, nonostante le condizioni proibitive e il maltempo. Gli uomini impegnati nelle ricerche comunque non demordono. “Chi lavora in quelle condizioni – ha sottolineato il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio – lavora come se ci fossero da recuperare persone vive. La speranza c’è sempre, perché quegli eventi possono aver dato luogo a situazioni molto particolari”.

LE RICERCHE Le ricerche stanno procedendo su due fronti opposti, da un lato i Vigili del fuoco stanno avanzando all’interno della struttura lungo il percorso che ha consentito il ritrovamento degli undici superstiti. Le difficoltà, fanno sapere dalla Prefettura di Pescara, consistono nella necessità di aprire varchi attraverso murature di elevato spessore per accedere ai locali successivi. I soccorritori stanno parallelamente operando sul fronte nevoso esterno per consentire l’apertura di ulteriori varchi sul lato opposto della struttura, per il raggiungimento e l’ispezione dei locali travolti dalla slavina. A sondare la neve, con i mezzi meccanici, sono le squadre del Soccorso alpino mentre la Polizia stradale e l’Esercito si stanno occupando di garantire la viabilità sulla strada che consente ai soccorsi di raggiungere le zone operative.

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L’INCHIESTA Intanto, la Procura di Pescara ha aperto un fascicolo d’inchiesta, per ora contro ignoti, in cui si ipotizzano i reati di disastro colposo e omicidio plurimo colposo a proposito della valanga di neve e detriti che ha letteralmente raso al suolo l’hotel Rigopiano di Farindola, sul Gran sasso, mercoledì 18 gennaio 2017. L’inchiesta riguarda tutte le circostanze relative alla realizzazione dell’albergo in quel sito, al suo esercizio, e alla viabilità rispetto a quella struttura e tenderà a far luce anche sull’ipotesi di disfunzioni e ritardi nel far scattare l’allarme, subito dopo le prime telefonate e i messaggi partiti da ospiti e gestori della struttura. “L’inchiesta è alle battute iniziali, non ci sono al momento scenari diversi da quelli che tutti possono immaginare”, ha detto il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Tedeschini, sottolineando che tra i filoni di indagine vi sono quelli “relativi a circostanze e decisioni sull’apertura e lo stato di esercizio dell’hotel e sulla viabilità di accesso a quell’esercizio”.

DIFFIDA ENEL La Regione Marche diffida Enel per interruzione di pubblico servizio. Ne da’ notizia l’assessore alla Protezione Civile, Angelo Sciapichetti, che sta seguendo le operazioni in atto per riportare la situazione alla normalita’ dopo l’emergenza neve aggravata dalle nuove scosse di terremoto. “Presenteremo una diffida alla Procura per interruzione di pubblico servizio da parte dell’Enel. Sono ancora 150 – sostiene l’assessore – le utenze interrotte nell’Ascolano. La situazione non e’ piu’ sostenibile. La popolazione e’ allo stremo delle forze dopo giorni e giorni senza corrente elettrica e riscaldamento. A nulla sono valsi i ripetuti appelli rivolti all’Enel per risolvere il problema”.

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IN SINTESI C’erano 40 persone nell’hotel Rigopiano quando la valanga, nel pomeriggio di mercoledì, ha investito la struttura: 28 ospiti, di cui 4 bambini, e 12 dipendenti, compreso il titolare Roberto Del Rosso e il rifugiato senegalese Faye Dane. Due persone, il cuoco Giampiero Parete e il tuttofare dell’hotel, Fabio Salzetta, si sono salvati perché al momento della slavina si trovavano all’esterno dell’albergo. Sono stati recuperati dagli uomini del soccorso alpino all’alba di giovedì scorso. Dalle macerie i vigili del fuoco hanno poi estratto vive, tra la giornata di venerdì e l’alba di sabato scorsi, 9 persone: la moglie e il figlio di Parete, Adriana Vranceanu e il piccolo Gianfilippo; tre bambini, l’altra figlia di Parete, Ludovica, Edoardo Di Carlo e Samuel Di Michelangelo, e altre 4 persone. Si tratta di Giampaolo Matrone, Vincenzo Forti, Francesca Bronzi e Giorgia Galassi. Le vittime al momento estratte sono invece 14: 8 uomini e 6 donne. Di queste ne sono state identificate 6: Sebastiano di Carlo e la moglie Nadia Acconciamessa, il maitre dell’hotel Alessandro Giancaterino, il cameriere Gabriele D’Angelo, l’estetista Linda Salzetta e Barbara Nobilio. Restano da identificare 8 vittime, 5 uomini e 3 donne. Sono invece ancora 15 i dispersi.

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