Valanghe e tempeste, 14 morti in 2 giorni. Cinque italiani

1 maggio 2018

Morte sulle Alpi: in appena due giorni, quattordici tra escursionisti e scialpinisti hanno perso la vita sulle montagne. Il bilancio piu’ grave si conta tra i 14 partecipanti alla traversata Chamonix-Zermatt che domenica, a causa di una tempesta, sono stati costretti a pernottare all’aperto ad alta quota (a una temperatura di 10 gradi sotto lo zero) nella zona di Pigne d’Arolla, sulle Alpi svizzere. Sei i morti, di cui cinque italiani, mentre altre tre persone sono ricoverate in gravi condizioni. Erano partiti in 14, divisi in due gruppi. Tra di loro tedeschi, francesi e italiani. A guidarli c’era Marco Castiglioni, guida alpina di 59 anni, accompagnato dalla moglie bulgara, Kalina Damyanova. Entrambi sono tra le vittime, insieme a Elisabetta Paolucci di 44 anni, Marcello Alberti di 53 e sua moglie Gabriella Bernardi di 52, tutti bolzanini. Di una quinta vittima italiana non e’ stata ancora resa nota l’identita’. Sempre sulle montagne svizzere la seconda tragedia, con il ritrovamento dei corpi di due giovani alpinisti di 21 e 22 anni sulle Alpi bernesi, nella zona del monte Monch a 4.105 metri. Altre due vittime si sono registrate in Francia, sul Monte Bianco: un alpinista di 35 anni di Annecy e’ precipitato sulla Aiguille Verte, mentre sulla Auguille Midi un secondo francese e’ stato travolto da una valanga mentre si trovava in cordata con altri tre compagni.

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Questi ultimi sono rimasti illesi. Tra i morti sulle Alpi si conta anche un’escursionista russa, ritrovata priva di vita sul Monte Rosa dopo che era partita per un’escursione con le ciaspole. Sempre lunedi’ una valanga ha travolto due francesi che sciavano vicino al ghiacciaio Allalin, nel cantone vallese. I due, un uomo e una donna entrambi di 49 anni, erano partiti da Saas-Fee e avevano cominciato l’ascesa tra il ghiacciaio e la cima Feejoch quando sono stati travolti e trascinati via da una slavina. La donna e’ riuscita a liberarsi dalla neva da sola e ha dato l’allarme, ma per l’uomo non c’e’ stato niente da fare: nonostante la corsa all’ospedale di Berna, e’ deceduto. Tragedia anche sulle Alpi bellunesi dove sono stati recuperati i corpi di due giovani scialpinisti, il 31enne Enrico Frescura e Tiziano Marengon di 28 anni, entrambi del Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi. I due stavano affrontando la parte conclusiva del Canale Oppel, quando sono scivolati. A dare l’allarme, altri tre alpinisti che stavano risalendo il canale. E’ intervenuto l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore che ha potuto solo recuperare i corpi.

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