La riforma della “macchina” organizzativa del Vaticano prosegue in modo concreto. Ieri altri due provvedimenti significativi. Il primo riguarda i capi dei dicasteri. Finora erano “pregati” di presentare le dimissioni al compimento dei 75 anni. Ora il limite diventa tassativo come per i vescovi diocesani. Con il “rescritto” pubblicato ieri, il Papa stabilisce infatti che anche “i cardinali capi dicastero della Curia Romana e gli altri cardinali che svolgono uffici di nomina pontificia sono ugualmente tenuti, al compimento del 75° anno, a presentare la rinuncia al loro ufficio al Papa, il quale, ponderata ogni cosa, procederà”. Una decisione che va nella direzione del “servizio”, come ha ricordato ieri lo stesso Pontefice mettendo in guardia i vescovi dal carrierismo: “La carica di vescovo non è una onorificenza ma un servizio”. L’altra novità è il manuale redatto dalla Segreteria per l’Economia nel quale tutti gli uffici vaticani troveranno le norme per la gestione finanziaria in vigore da gennaio 2015, per migliorare criteri e procedure di elaborazione dei bilanci.
