Veneto, oltre 500mila al voto. Seggi a Vicenza e Treviso

Veneto, oltre 500mila al voto. Seggi a Vicenza e Treviso
27 maggio 2018

Saranno oltre mezzo milione – 526.175 per l’esattezza – i veneti chiamati alle urne il 10 giugno per il primo turno delle comunali che, in questa tornata, interessano 46 comuni, fra cui spiccano due capoluoghi, Vicenza e Treviso. Fra i municipi che vanno al voto, 6 arrivano in anticipo alla scadenza naturale: spicca il caso di Adria, in provincia di Rovigo, dove e’ caduta la giunta guidata da Massimo Barbujani per le fratture interne alla maggioranza di centrodestra. Sono 8, compresa la stessa Adria e i due capoluoghi, i comuni che potrebbero aver bisogno di un secondo turno il 24 giugno perche’ hanno piu’ di 15mila abitanti, fra cui va segnalata San Dona’ di Piave, dove il centrodestra si presenta diviso e litigioso. Altra chiave di lettura importante e’ la ‘scarsa’ presenza del Movimento 5 Stelle, che si presenta solamente in 10 comuni: fra questi non c’e’ tra l’altro Vicenza, dove la lista locale non ha ottenuto la certificazione del blog.

VICENZA: PER IL DOPO VARIATI E’ SFIDA A DUE SENZA M5S Sfida a due a Vicenza per il dopo Variati: il sindaco chiude 10 anni di guida della citta’ (piu’ un altro mandato fra il ’90 e il ’95) e gli unici due papabili alla successione sono Otello Dalla Rosa, che guida il centrosinistra, e Francesco Rucco, che guida il centrodestra, che pure ha faticato molto a unirsi a sueo sostegno. Sia Dalla Rosa che Rucco sono infatti in campo da tempo, ma se il primo ha vinto le primarie con il capogruppo uscente del Pd, Giacomo Possamai, e con l’attuale vice di Variati, Jacopo Bulgarini D’Elci, il secondo era in campo come civico. Inizialmente Forza Italia e Lega, su indicazione dei berlusconiani, avevano puntato sull’avvocato Fabio Mantovani: sul nome pero’ non sono mancate le prese di posizione e i distinguo, finche’ il Carroccio ha rotto e si e’ schierato con Rucco. In prima battuta FI aveva messo in campo un nome alternativo, ma poi il centrodestra ha scelto di riunirsi. ‘Clamorosa’ invece l’assenza del Movimento 5 Stelle, che aveva gia’ la lista pronta e il cui candidato Francesco Di Bartolo era gia’ in campagna elettorale da due mesi: per i grillini vicentini non e’ infatti mai arrivata l’autorizzazione all’uso del simbolo da parte dello ‘staff’ del partito.

TREVISO: LA LEGA PUNTA A RICONQUISTARE LA ROCCAFORTE La Lega punta a riconquistare Treviso, una delle sue storiche roccaforti, passata 5 anni fa sotto la guida dell’esponente del Pd Giovanni Manildo, che si ricandida determinato a rimanere in sella a Ca’ Sugana, sede del comune. Sfidante principale e’ dunque il leghista Mario Conte, che, oltre a quelle dei partiti che compongono la coalizione, ha a supporto anche una civica che porta il nome del governatore del Veneto, Luca Zaia, e dell’ex sindaco sceriffo Giancarlo Gentilini, a lungo dominus in municipio, dove e’ stato primo cittadino e poi vice dal 1994 al 2013. In campo anche il Movimento Cinque Stelle che candida Domenico Losappio, dottore di ricerca a Ca’ Foscari.

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