Venezuela più isolato: 17 Paesi d’America contro Maduro

Venezuela più isolato: 17 Paesi d’America contro Maduro
Il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro
10 agosto 2017

Sono 17 i ministri degli Esteri e i rappresentanti di Paesi dell’America che hanno condannato la crisi della democrazia in Venezuela, rinnegando l’Assemblea costituente fortemente voluta da Nicolas Maduro. Riuniti a Lima, i diplomatici martedì hanno firmato una dichiarazione in 16 punti, esprimendo la “condanna della rottura dell’ordine democratico in Venezuela” e “la loro decisione di non riconoscere l’Assemblea Costituente” eletta il 30 luglio nel Paese, nonché gli atti emanati da questa, per la sua “illegittimità”. Inizialmente era stata data notizia della firma di 12 o 13 Paesi (Argentina, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Guatemala, Honduras, Messico, Panama e Paraguay), poi la stampa regionale ha precisato che tra capi delle diplomazie e rappresentanti di minore grado il documento è stato approvato da 17 Paesi. Il documento, ricorda El Universal, è stato firmato dopo una riunione di sette ore nella capitale peruviana, ed esprime anche “la sua condanna della violazione sistematica dei diritti umani e delle libertà fondamentali, la violenza, la repressione e la persecuzione politica, l’esistenza di prigionieri politici e la mancanza di libere elezioni”.

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L’incontro ha riunito i ministri di paesi come Brasile, Cile, Argentina, Messico, Colombia e Canada: nel documento, i partecipanti ribadiscono la “convinzione che la negoziazione sia l’unico strumento che garantisce una soluzione duratura della controversia” in corso in Venezuela e affronto il loro sostegno a questa soluzione. Presieduta dall’ex ministro degli Esteri Delcy Rodriguez, la Costituente venezuelana ha l’obiettivo di riscrivere la Costituzione del 1999 promulgata da Chavez. Insediatasi ufficialmente il 4 agosto, la Costituente ha fatto sapere all’inizio dei suoi lavori che rimarrà operariva per un massimo di due anni. Uno dei suoi primi atti è stato la destituzione del procuratore generale Luisa Ortega, principale oppositore del presidente Maduro.

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