Verso G7 in Canada ad alta tensione tra dazi e nucleare iraniano. Primo incontro di Conte con i “Grandi” della Terra

Verso G7 in Canada ad alta tensione tra dazi e nucleare iraniano. Primo incontro di Conte con i “Grandi” della Terra
6 giugno 2018

Si preannuncia un G7 ad alta tensione quello che venerdì e sabato sarà ospitato a Charlevoix, in Quebec, sotto la presidenza del premier canadese Justin Trudeau. Dopo il vertice di Taormina dello scorso anno, che aveva certificato un disaccordo soprattutto su immigrazione e cambiamenti climatici, i capi di Stato e di Governo di Francia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Giappone, Italia e Canada dovranno fare ora i conti con le distanze registrate nelle ultime settimane su alcuni temi caldi, primi fra tutti l’aggressiva politica commerciale americana e la questione nucleare iraniana. A Charlevoix ci sarà anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, alla sua prima uscita internazionale come capo del nuovo governo giallo-verde.

I DAZI E IL RISCHIO DI UN VERTICE G6+1 La decisione di Donald Trump di imporre dazi sull’acciaio e l’alluminio, e la chiara opposizione dei principali alleati di Washington, potrebbe segnare profondamente lo svolgimento della riunione. Anche perché la posizione del primo ministro canadese Trudeau sulle misure punitive, secondo una fonte del governo canadase, si preannuncia irremovibile, “coerente e chiara” durante tutti i colloqui. D’altra parte, già i ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali hanno chiesto al segretario al Tesoro americano Steven Mnuchin di riferire la loro unanime preoccupazione e la loro contrarietà alla decisione dell’inquilino della Casa Bianca. Su questo tema la tensione è dunque molto alta e il G7 finanziario si è chiuso senza una dichiarazione comune, con i ministri che hanno preferito tenere conferenze stampa separate per manifestare senza vincoli il proprio malcontento. Il francese Bruno Le Maire ne ha approfittato per definire il vertice un “G6+1”, “teso e difficile”.

IRAN: L’ACCORDO DEL 2015 E LE NUOVE MOSSE DI TEHERAN Sul tavolo dei lavori ci sarà anche l’accordo sul programma nucleare iraniano. Dopo la decisione di Donald Trump di portare gli Stati Uniti fuori dall’intesa del 2015, Washington ha imposto delle condizioni draconiane allo scopo di concludere un “nuovo accordo” molto più ampio, volto a contenere le ambizioni nucleari del paese, ritenuto destabilizzante nella regione. Viceversa, gli Usa si sono detti pronti a imporre nuove sanzioni economiche. Ma per gli alleati occidentali e del Gruppo 5+1, l’intesa funziona e va mantenuta. Inoltre, Teheran starebbe mantenendo fede agli impegni, senza derogare dall’accordo. Lo fa, secondo la Francia, anche quando annuncia l’intenzione di aumentare la propria capacità di arricchimento dell’uranio, come richiesto dalla Guida suprema Ali Khamenei.

LA SALUTE DEGLI OCEANI E L’INQUINAMENTO DA PLASTICA I Sette Grandi discuteranno anche della salute degli oceani, dei mari e delle coste, ritenuta essenziale per il nostro modo di vivere perché – ha sottolineato la presidenza canadese alla vigilia – rappresentano una vasta fonte di cibo ed energia e sono dei pilastri delle economie di molti paesi e comunità, incoraggiano la crescita economica, creano posti di lavoro e forniscono mezzi di sostentamento per le persone in tutto il mondo. All’argomento sarà dedicata anche una seduta speciale a margine dei lavori, il 9 giugno, alla quale sono stati invitati esperti e leader di numerose organizzazioni internazionali. Un’attenzione particolare sarà dedicata al ruolo della plastica nell’inquinamento ambientale, dopo l’allarme lanciato dall’Onu su una sfida di dimensioni “scoraggianti”. Più di 40 gruppi ambientalisti stanno sollecitando da settimane il G7 a firmare un memorandum che stabilisca gli obiettivi internazionali per ridurre l’uso della plastica nel mondo. Gli ambientalisti chiedono inoltre al governo Trudeau, presidente di turno, di fornire un esempio tangibile, lanciando un piano nazionale sulla plastica.

L’UGUAGLIANZA DI GENERE COME VALORE FONDAMENTALE Sarà inoltre preoccupazione del vertice promuovere l’uguaglianza di genere anche allo scopo di eliminare la povertà estrema e costruire un mondo più pacifico, inclusivo e prospero. Il Canada e i suoi partner saranno chiamati a dare prova di determinazione nel rafforzare i poteri delle donne e delle ragazze nelle politiche di sviluppo e di aiuto internazionale, nell’accrescere la protezione contro abusi sessuali e maltrattamenti. Numerose agenzie internazionali hanno chiesto al primo ministro Trudeau di spingere gli altri leader del G7 a un investimento di 1,3 miliardi di dollari nell’istruzione delle ragazze, facendo anche in modo che le turbolenze economiche con gli Stati Uniti non interferiscano su questo progetto. Sei agenzie, tra cui il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF) e World Vision, hanno chiesto al G7 di impegnarsi per un triennio.

PACE E SICUREZZA NEL MONDO: I VALORI CONDIVISI Non mancherà infine una discussione aperta e franca sulla pace e la sicurezza nel mondo. I leader che partecipano al vertice in Canada saranno chiamati a ribadire il loro pieno sostegno a un ordine internazionale fondato sui principi fondamentali della democrazia, dei diritti delle persone, dell’integrità territoriale e dell’aspirazione a un commercio libero e aperto che vada a profitto di tutti e non di pochi. Nell’ambito di questa discussione sarà ricordato che il mondo democratico è esposto a pericoli che mettono a repentaglio le norme e le istituzioni che sostengono l’ordine internazionale: a questo proposito, i colloqui verteranno sulla questione nucleare nordcoreana, sul devastante conflitto in Siria, sulle politiche messe in atto dalla Russia, comprese l’annessione della Crimea e il sostegno agli insorti nell’Ucraina orientale. Particolare attenzione sarà dedicata anche alla crisi della minoranza Rohingya in Myanmar e alla situazione politica in Venezuela. askanews

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