Il vertice della nuova Europa, Renzi: “Riscriviamo il futuro dopo la Brexit”

Il vertice della nuova Europa, Renzi: “Riscriviamo il futuro dopo la Brexit”
23 agosto 2016

Un “sogno ampio”, come quello che a Ventotene nel 1941, “uno dei momenti più duri della storia d’Europa”, Altiero Spinelli ebbe la capacità di mettere nero su bianco con il Manifesto per gli Stati Uniti d’Europa. Un sogno che oggi va declinato partendo da due parole: crescita e occupazione. Per le quali Matteo Renzi chiede a Francois Hollande e soprattutto ad Angela Merkel “misure forti”. A Ventotene, il luogo del confino del padre dell’Europa, il premier prova ad allargare l’orizzonte europeo, perché l’Europa unita “non è finita con la Brexit” e anche oggi può e deve rappresentare “la soluzione ai problemi”. Se i suoi leader sapranno “scrivere una pagina nuova”. E anche se da sempre Renzi chiede di non limitarsi alla Ue dei decimali, il discorso torna ancora sui temi economici: in Europa “c’è bisogno di misure forti per rilanciare la crescita e combattere la disoccupazione giovanile. Occorrono riforme strutturali in Europa e investire sull’industria 4.0 e sulle innovazioni che il nostro continente chiede ed auspica”.

Anche perché la domanda del giornalista tedesco insiste ancora su quel tasto: Renzi ribatte ricordando che “l’Italia ha il deficit più basso degli ultimi 10 anni”, ma anche Merkel elogia le riforme italiane, “pietre miliari per un’Italia sostenibile”. Il punto è che “bisogna tenere insieme sogni e concretezza”, spiega Renzi, assicurando comunque che l’Italia “continuerà con riforme strutturali e riduzione del deficit”. Ai suoi interlocutori, Renzi chiede però una “nuova cifra” nell’approccio europeo: considerare il problema di un Paese membro, che sia il terrorismo per la Francia o l’immigrazione per l’Italia, “il problema di tutta l’Europa”. Solo così la Ue potrà essere “la soluzione dei problemi” e si potrà rispondere ai populisti per i quali invece Bruxelles “è la colpa di tutto”. Perché “è facile in questa stagione lamentarsi soltanto, fare polemiche, trovare alibi, colpevoli, capri espiatori. L’Ue è il capro espiatorio perfetto per tante donne e uomini del continente”. Ma “quello che vorremmo dire da qui, da Ventotene, è che l’Europa è la più grande opportunità per le nuove generazioni e non ci facciamo scoraggiare da quanto accaduto nel Regno Unito o dalle difficoltà quotidiane”.

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Un ragionamento che Renzi vuole applicare in primo luogo al tema migranti. Per questo la location della conferenza stampa di ieri è stata un inedito: la portaerei Garibaldi, ormeggiata al largo di Ventotene. Ovvero la nave militare che coordina la missione Sophia per il salvataggio dei migranti. “Nessuno di noi pensa che i problemi siano risolvibili con lo schiocco delle dita. Ma pensiamo che l’Europa non è il prolema ma la soluzione, anche sull’immigrazione”. E Renzi porta l’esempio della Germania che “ha accolto 1 milione e 200mila profughi, 8 volte più dell’Italia. Eppure molti italiani dicono che l’Europa non si prende cura degli immigrati, non sapendo le cifre”. Anche sulle dimensioni numeriche degli arrivi, “a oggi sono arrivati sulle coste italiane 102 mila migranti, lo scorso anno al 20 di agosto erano stati 105 mila”. Certo, “pensiamo che si possa fare meglio e di più per bloccare le partenze e aiutare chi ha davvero bisogno” ma il punto è che “i populisti parlano senza sapere”. Critiche cui per Renzi si deve ribattere con la “concretezza”, ma anche con la cultura: da qui il progetto di trasformare il carcere di Santo Stefano in un campus per giovani europei e mediterranei.

MERKEL La Cancelliera tedesca Angela Merkel apre spiragli sulla flessibilità. “Il patto di stabilità ha molte possibilità di flessibilità” assicura, perché “vogliamo che l’Italia, la Francia e la Germania possano crescere, in modo da creare posti di lavoro e questo significa creare delle condizioni affinché abbiano un futuro gli investimenti privati”. Sui migranti e sull’allarme terrorismo “dobbiamo fare di più per la sicurezza interna a esterna” all’Ue, spiega Merkel, secondo cui si devono “migliorare gli scambi tra i servizi di intelligence, tutta la raccolta di informazioni sul territorio deve essere migliorata. Di fronte a sfide così grandi, ai tanti profughi che arrivano, dobbiamo migliorare il meccanismo di protezione delle frontiere”.

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HOLLANDE Il presidente francese Francois Hollande sostiene la tesi della cancelliera secondo la quale l’Europa deve “migliorare” le sue difese “ma deve anche accogliere chi fugge”. Hollande riconosce anche che la Brexit “crea incertezza ma dobbiamo per quanto possibile eliminarla. Servono quindi più investimenti in cultura, dobbiamo dare risposte ai giovani, non vogliamo decidere per gli altri ma dobbiamo impegnarci per portare l’Europa verso un futuro”. Sulla portaerei Garibaldi si parla anche di cultura. “Vogliamo ampliare il programma Erasmus – afferma Hollande – consentire maggiore mobilità alla gente, gli europei devono conoscersi meglio. E poi più investimenti in cultura. Dobbiamo dare risposte ai giovani. Questo è il significato di questa riunione. Noi non vogliamo decidere per gli altri ma dobbiamo noi in primo luogo impegnarci per portare l’Europa nel futuro. Abbiamo questa responsabilità e ce la assumiamo grazie all’invito di Matteo”.

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