Turi Lombardo: “Vi racconto il vero Craxi e il mio calvario giudiziario”

Turi Lombardo: “Vi racconto il vero Craxi e il mio calvario giudiziario”
L'ex deputato del Psi, Turi Lombardo
26 settembre 2017

Sessant’anni di politica alle spalle. Sempre socialista. A quindici anni entrò nella sezione giovanile del partito. E’ stato componente della direzione nazionale del Psi, più volte assessore della Regione Siciliana e deputato regionale. Ma il dato che salta all’occhio dal palmares di Turi Lombardo è di aver subito trenta processi con trenta assoluzioni “perché il fatto non sussiste”. Per “ingiusta detenzione”, l’avvocato ha ricevuto dallo Stato 210mila euro. Lombardo che è anche professore universitario, ci racconta anche di aver vissuto alcuni giorni ad Hammamet con Bettino Craxi, allora in esilio in Tunisia.

Onorevole Lombardo, inizierei da ‘Tangentopoli’, periodo che ben conosce…

“Che accadessero alcuni fatti era piuttosto noto, non erano fatti misteriosi scoperti improvvisamente. Così come si sapeva qual era il sistema attraverso il quale i partiti recuperavano le risorse. Poi, evidentemente, all’interno dei vari partiti c’erano quelli che si fottevano i soldi ma anche quelli che procuravano le risorse per il partito. Quindi, tutto era evidente e devo dire che Bettino Craxi lo disse in Parlamento con grande chiarezza e con tutte le conseguenze del caso. Sia nella mia che in altre circostanze ho sempre sostenuto, adesso come allora, che se la magistratura avesse semplicemente fatto il suo dovere, ovviamente esercitando i diritti che competono al magistrato, io per primo mi sarei schierato dalla loro parte. Il problema è stato, invece, che tutta la vicenda è stata poi utilizzata a fini politici di parte.

Lei è stato tra i pochi ad essere invitato ad Hammamet dall’ex premier Craxi.

“Io sono stato un esponente della sinistra socialista, la corrente lombardiana quindi politicamente sono stato un suo avversario e anche piuttosto duro. Ci siamo ritrovati ad Hammamet e devo dirle che lì, il mio giudizio su di lui è cambiato radicalmente. Un giorno mentre eravamo lì insieme parlavamo della politica industriale e mi diceva che Romiti passava spesso da lui riferendogli di aver salutato l’Onorevole Vincenzo Balzamo (ex tesoriere del Psi). E’ chiaro che sapevo, quando mi diceva che l’aveva salutato, che gli dava risorse economiche, ma mi diceva pure che Romiti era stato a Botteghe Oscure ed aveva salutato anche lì il tesoriere. Voglio dire che la parzialità di Tangentopoli ha fatto sì che l’azione perdesse il significato che in linea teorica poteva avere. Nel momento in cui la magistratura mi arresta e in quel momento, dal punto di vista formale, sono incensurato e sono docente universitario, deputato, avvocato…mi arresta e mi fa fare il massimo della custodia cautelare? Ho denunciato perfino il giudice che mi diede la custodia cautelare perché ho trovato una lettera, che aveva scritto al Pm con inchiostro verde dove c’era scritto,  “i legali di Lombardo hanno presentato una istanza, siccome il processo è ponderoso per evitare di perdere tempo se mi fate un appunto…”. Il Consiglio superiore gli ha dato la censura e ha archiviato il caso. È chiaro che Tangentopoli sia servito come scalpello per Antonio Di Pietro e altri per collocarsi nel sistema. Tra l’altro si sono collocati nel sistema, facendo le stesse cose che facevano prima gli altri. Ripeto, questo purtroppo è il dato. Tutti conoscevano il sistema della politica, quelli che non prendevano soldi erano eccezioni. Io ebbi modo di dire al commissario di polizia che mi interrogò ‘voi potete scavare per 30 anni e non troverete una sola tangente, per un semplice motivo, perché ho deciso di non farlo”.

Dal giudiziario al politico. Che ricorda della Prima Repubblica.

“Faccio un esempio personale: la mia scelta di diventare socialista a 15 anni. E’ chiaro che a quell’età non pensi di fare il deputato o cose del genere… c’era un processo di formazione, ho fatto tutta l’esperienza del partito, sono stato consigliere comunale a Ficarazzi (Palermo, ndr). Era un processo di formazione, in questo processo, poi quando arrivavi a fare il consigliere comunale di Palermo, per dirne una, avevi già acquisito conoscenza ed esperienza. Ora tutto questo processo di formazione s’è completamente disperso. La caduta delle ideologie si è portata dietro la caduta degli ideali, e questa s’è portata dietro la caduta dei valori e quindi degli aggregati politici all’interno dei quali tu ti confrontavi. Non sto assolvendo la politica di ieri, ma certamente ti forniva una classe dirigente della quale potevi magari non condividere le cose che faceva. Una classe dirigente che una volta arrivata al Governo faceva delle scelte, aveva una politica. Oggi, invece, c’è una improvvisazione che la dice lunga, non si può fare politica così”.

La Sicilia politica vista da un “vecchio” socialista.

“Se per esempio a me 10 o 15 anni fa avessero descritto uno scenario politico come questo che vede protagonista Rosario Crocetta, avrei detto di chi me lo raccontava che con la testa non ci stava completamente. Oggi siamo fuori da tutte le logiche, c’è una improvvisazione che la dice lunga, non si può fare politica così”. Per le Regionali, la mia breve analisi è che il M5s ha commesso una serie di errori, l’errore principale è che hanno sbagliato candidato governatore (Giancarlo Cancelleri, ndr). Secondo me vince il candidato del centrodestra, Nello Musumeci, con cui ho un buon rapporto nonostante le differenze politiche. Ap-Pd con il candidato Fabrizio Micari? Sono destinati a perdere. Facciamo mezzo passi indietro, da alcuni mesi lavoro per dare vita a un soggetto socialista, e ha prodotto dei risultati, abbiamo un simbolo che si chiama “Socialisti Siciliani e siamo presenti in tutte le province siciliane e sosteniamo insieme al resto della sinistra, il candidato Claudio Fava. Io non ho fatto mistero che Fava non lo avrei candidato, ma dico con chiarezza che Fava’ tira’ e ho dichiarato pubblicamente ‘come socialisti non lo avremmo candidato, io avevo proposto Franco La Torre, il figlio di Pio, ma nessuno ha accettato. Lo spirito della mia proposta, rivolta anche al Pd, era quella che se noi superiamo alcune logiche possiamo ritrovarci tutti insieme. Caso contrario se avete un problema con Antonello Cracolici e Angelino Alfano sono fatti vostri”.

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