Violata privacy della Sarti, interviene Garante. Solidarietà bipartisan

Violata privacy della Sarti, interviene Garante. Solidarietà bipartisan
Giulia Sarti
13 marzo 2019

Video e foto hot che circolano, a quanto pare, su chat di politici e giornalisti: Giulia Sarti, la deputata del Movimento cinque stelle, già nell’occhio del ciclone per la questione dei mancati rimborsi e per la battaglia legale contro l’ex-compagno e collaboratore parlamentare romeno Bogdan Tibusche, è di nuovo vittima di una diffusione di sue foto private. Alla deputata, che ha rassegnato le dimissioni da presidente della commissione Giustizia di Montecitorio, è giunta una solidarietà bipartisan da tutti gli schieramenti politici. Mentre il garante per la privacy ha lanciato un richiamo a rispettare “la vita privata” di tutte le persone.

Tra i primi a intervenire, il presidente della Camera Roberto Fico, secondo il quale “quello che sta subendo Giulia Sarti è vergognoso. La diffusione di immagini private è un atto vigliacco e bene ha fatto il Garante della privacy a richiamare l’attenzione dei mezzi di informazione al rispetto della normativa. A Giulia la solidarietà mia e quella di Montecitorio”. Solidarietà è stata espressa anche dall’ex presidente della Camera Laura Boldrini, da Barbara Saltamartini della Lega, da Mariastella Gelmini capogruppo di Fi a Montecitorio che ha definito “inaccettabile” quanto sta accadendo. “Voglio manifestare con forza la mia solidarietà a Giulia Sarti per il vergognoso atto di cyber-bullismo ai suoi danni. Non ho parole per esprimere il mio totale disprezzo per chi ha organizzato un attacco così infame”, ha osservato la forzista Mara Carfagna, mentre la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha giudicato “deplorevole e inconcepibile che vengano divulgati dettagli della propria intimità. Una violenza sulla quale mi aspetto una condanna netta da parte di tutta la politica italiana”.

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In serata è giunta anche la precisazione della trasmissione Le Iene: “Noi indaghiamo su questioni di pubblico interesse, su dove potrebbero essere finiti i soldi che la parlamentare aveva dichiarato di aver restituito al fondo per il microcredito e che sarebbero stati dedicati anche all`eventuale acquisto di apparecchi di videosorveglianza forse per girare filmini privati. Questo non c’entra nulla con la diffusione del materiale rubato all’onorevole anni fa dalla sua posta elettronica”. “La diffusione delle sue foto intime, oltre che un reato, è una vera violenza. Gli scatti rubati starebbero girando sulle chat di giornalisti, politici e non solo. Attenzione: sta compiendo un reato non solo chi li diffonde, ma anche chi li conserva”, avverte la nota della trasmissione.

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