Visco: no scorciatoie per debito, rischio fuga risparmiatori

29 maggio 2018

Attenzione alta e forti preoccupazioni arrivano dalla platea dei big dell’economia e della finanza riuniti a palazzo Koch per l’assemblea annuale della Banca d’Italia che si è svolta quest’anno in una situazione di scontro istituzionale senza precedenti. Con i mercati in fibrillazione e lo spread che ha sfondato quota 300, il governatore di Via Nazionale Ignazio Visco, parlando a braccio, ha definito “emotive” le reazioni dei mercati e ha rimarcato “la delicatezza e la straordinarietà del momento che stiamo vivendo”. Visco ha, inoltre, invitato le forze politiche a definire con “chiarezza e lungimiranza gli obiettivi e i progetti” perché “non sarebbe saggio ignorare le compatibilità finanziarie”.

Carlo De Benedetti: “L’Italia sta con Mattarella”

Concluse le considerazioni del governatore, hanno sfilato una serie di personalità del mondo della finanza, delle imprese e del sindacato. Alcuni, come l’ex premier tecnico Mario Monti, si sono trincerati dietro un laconico “no comment”, altri hanno manifestato tutte le loro perplessità sulla inedita situazione politica in atto. Le domande dei giornalisti erano per tutti le stesse: come si spiegano le tensioni sui mercati? Quali le conseguenze per l’Italia? Secondo Carlo De Benedetti le conseguenze saranno più pesanti per “i molti elettori che hanno meno mezzi, per la gente finanziariamente meno forte”. Tuttavia, De Benedetti non ritiene che “il Paese sia spaccato”, ma si dice convinto che “il Paese stia con Mattarella”. La fiducia però sul buon esito del futuro esecutivo Cottarelli è ai minimi termini. “Cottarelli penso proprio che non avrà la maggioranza e questo porterà inevitabilmente a elezioni presto”. E anche secondo l’imprenditore la corsa dello spread è legata prevalentemente a una “crisi di fiducia”.

Saccomanni: “Spread? Tensioni di questo momento e incertezza politica”

A esprimere invece massima fiducia al premier incaricato Carlo Cottarelli è l’ex ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, che sotto il governo Letta lo chiamò per il ruolo di commissario della spending review, il cosiddetto ‘Mister forbici’ che poi abbandonò il suo incarico per contrasti con Matteo Renzi. Anche Saccomanni imputa la violenta ascesa dello spread alle “tensioni di questo momento, e all’incertezza politica”. Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha invece definito “eccessiva” e “speculativa” la reazione mercati e ha invitato a lavorare affinché si dia fiducia a famiglie e imprese. “Mi sembra eccessiva la reazione dei mercati, forse più speculativa che sostanziale, vediamo se nei prossimi giorni si recupera una dimensione di calma. Certo – ha affermato Boccia – i conflitti tra istituzioni non aiutano la percezione che si ha all’esterno del Paese. Bisogna calmierare i toni e confrontarsi serratamente senza creare situazioni che possono danneggiare tutti”. E’ necessario, inoltre, secondo l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Carlo Messina, non guardare soltanto la finanza e lo spread ma anche e soprattutto l’economia reale altrimenti si rischiano “errori strategici assoluti”.

Patuelli: “Più consapevolezza, più determinazione, e più convergenza per cercare di superare questo momento”

Infatti, ha osservato Messina “non c’è nessuna correlazione fra lo spread e la forza di questo Paese”. Un appello al senso di responsabiltià in questa fase complessa è arrivato dal presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, che ha invitato a “più consapevolezza, più determinazione, e più convergenza per cercare di superare questo momento che purtroppo non è il primo di quelli che abbiamo vissuto nella nostra storia della Repubblica”. Secondo Patuelli questa incertezza “pesa su tutta l’economia produttiva italiana e quindi occorre senso di responsabilità, ognuno faccia la propria parte” a partire dalle banche che “danno un contributo forte alla solidità e alla stabilità del debito pubblico dell’Italia” ma che da sole “non possono fare tutto”. E ancora, l’impennata dello spread vuol dire, secondo la presidente dell’Eni Emma Marcegaglia, “un tasso più alto da pagare per i mutui delle persone, per i finanziamenti delle imprese: fa molto paura perché vuol dire perdere la fiducia degli investitori”. Per questo motivo per l’ex numero uno degli industriali, “bisogna andare avanti con le riforme, ridurre il debito, ridurre la spesa pubblica ma anche trovare le risorse per aiutare” chi ha bisogno.

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Le frasi del governatore Visco

EUROPA NEL DESTINO DELL’ITALIA “Il destino dell’Italia e’ quello dell’Europa. Non sono le regole europee il nostro vincolo, e’ la logica economica”.

NON CI SONO SCORCIATOIE ALLA RIDUZIONE DEL DEBITO “Per ridurre il debito non vi sono scorciatoie”.

MOMENTO DELICATO “E’ a tutti evidente la delicatezza e la straordinarieta’ del momento che stiamo vivendo”.

GRAVE QUANTO STA AVVENENDO NEI MERCATI “Grave quello che stiamo osservando. Non ci sono giustificazioni, se non emotive, per cio’ che avviene oggi sui mercati”.

MONITO AI PARTITI: SIATE LUNGIMIRANTI “E’ auspicabile che siano definiti con chiarezza e lungimiranza gli obiettivi e i progetti delle diverse forze politiche, non sarebbe saggio ignorare le compatibilita’ finanziarie”.

POSSIAMO FARCELA “L’Italia ha le sue carte da giocare, veniamo da una doppia recessione che ha fatto danni paragonabili a quelli di una guerra ma ne stiamo laboriosamente venendo fuori”.

CREDIBILITA’ “Condizione essenziale e’ conservare la credibilita’ del processo di consolidamento dei conti pubblici”.

GRANDE FIDUCIA NELL’ITALIA, SPIEGEL MESCHINO “La fiducia nella forza del nostro Paese, al di la’ di meschine e squilibrate valutazioni, e’ grande, sul piano economico e su quello civile”.

RISPETTARE I VINCOLI COSTITUZIONALI “Le norme entro cui operiamo possono essere discusse, criticate. Vanno migliorate. Ma non possono prescindere dai vincoli costituzionali: la tutela del risparmio, l’equilibrio dei conti, il rispetto dei Trattati”.

L’ITALIA E’ TORNATA A CRESCERE “L’economia italiana e’ in recupero. La crescita del prodotto si e’ irrobustita lo scorso anno”.

PIU’ DISAGIO SOCIALE E PIU’ POVERTA’ IN ITALIA “La lunga crisi ha accentuato il disagio sociale. Negli ultimi dieci anni la quota delle famiglie che vivono in condizioni di poverta’ assoluta e’ quasi raddoppiata”.

NON TOCCATE LA RIFORMA DELLE PENSIONI “Le riforme introdotte in passato rendono gestibile la dinamica della spesa pensionistica, sarebbe rischioso fare passi indietro”.

BANCHE PRESERVINO LA FIDUCIA DEI CLIENTI “Preservare la fiducia dei clienti e’ un dovere degli intermediari”.

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