Vivendi torna all’attacco: Elliott ha fuorviato investitori

Vivendi torna all’attacco: Elliott ha fuorviato investitori
Il presidente di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine
24 febbraio 2019

Nuovo duro attacco del gruppo francese Vivendi contro il fondo Elliott, in vista dall’assemblea degli azionisti di Tim Telecom Italia del 29 marzo a cui propone di procedere alla revoca di 5 amministratori. “Elliott ha fuorviato gli investitori. La sua condotta ha provocato una distruzione di valore e ha messo in pericolo la stabilità finanziaria di Tim beneficiando nel contempo del calo del prezzo delle azioni”.
Accuse messe nero su bianco in un “White Paper”, intitolato “Restituire Valore a Telecom Italia” diffuso in vista dell’assemblea.

Un documento che giunge pochi giorni dopo una missiva che, secondo indiscrezioni di stampa, il presidente di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, Consigliere di Tim, avrebbe inviato alla Consob, mentre mancano ormai pochi giorni alla presentazione del piano industriale da parte dell’amministratore delegato di Tim, Luigi Gubitosi. Un pressing che prosegue quindi. “Vivendi chiede la revoca di cinque amministratori nominati da Elliott – si legge – e la nomina di cinque nuovi amministratori indipendenti altamente qualificati (quattro dei quali italiani e nessuno con l`ambizione di candidarsi alla carica di Amministratore delegato), con competenze di eccellenza e specifiche esperienze nel settore delle telecomunicazioni. Il cambiamento deve iniziare ora – afferma il gruppo francese -. L’inadeguata gestione dei consiglieri di amministrazione indicati da Elliott ha portato Tim in una situazione precaria; è stato distrutto il valore per gli azionisti e sono aumentati i rischi”.

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Affermazioni su cui il fondo Elliott non ha rilasciato commenti. Sta di fatto il documento segna anche una serie di correzioni di rotta da parte della stessa Vivendi. Innanzitutto sul tema chiave della rete: il gruppo francese “ritiene che la rete fissa di Tim sia fondamentale per la creazione di valore. Vivendi è pronta a supportare la potenziale fusione di Open Fiber in Tim – si legge – a condizioni corrette ed eque da un punto di vista operativo, finanziario e regolamentare”. Ipotesi su cui in precedenza la società transalpina tendeva a frenare. Non solo, sempre in questo White Paper Vivendi si dice pronta a sostenere “qualsiasi proposta che si riveli nel miglior interesse a lungo termine di tutti gli azionisti di Tim” tra cui anche una possibile “semplificazione della struttura del capitale”, che altro non sarebbe che la conversione delle azioni di risparmio su cui finora lo stesso gruppo francese si opponeva.

Ad ogni modo, secondo Vivendi la composizione proposta per il nuovo Cda “ristabilirà le condizioni e le garanzie necessarie per consentire una governance adeguata della società e mantenere le promesse. Allo stesso tempo – prosegue il documento – incoraggerà un’azione più efficace e uniforme da parte del Board”. Vivendi conclude promettendo che farà “quanto in suo potere per proteggere i propri diritti e interessi di azionista, nonché quelli delle altre minoranze che possano essere minacciate”.

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