Voti in cambio case, arrestati ex amministratori Lecce. Volevano pesare più in partito

7 settembre 2018

Ex amministratori comunali, consiglieri comunali, alcuni dei quali ancora in carica, e dirigenti del Comune di Lecce sono stati arrestati dai militari della Guardia di Finanza. Gli arresti sono stati richiesti dai Pm Massimiliano Carducci e Roberta Licci. Sono 46 le persone indagate, tutte a vario titolo accusate per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale, abuso d’ufficio e falso ideologico. Voti elettorali sarebbero stati ‘scambiati’ con alloggi popolari.

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L’ipotesi investigativa e’ che gli indagati si spendessero per procacciare voti in favore dei candidati del proprio partito per aumentare il proprio peso all’interno di esso e nei confronti del suo leader. Dalle intercettazioni telefoniche e dai capi di imputazione che compaiono nella corposa ordinanza, ci sono anche nomi di vari big della politica locale e nazionale, ma il loro coinvolgimento nel mercato illecito dello scambio di voti in cambio di alloggi popolari e’ stato escluso dagli investigatori. Le indagini a loro carico non hanno prodotto alcun elemento che ne attestasse il coinvolgimento. L’ordinanza firmata dal gip di Lecce Giovani Gallo e’ stata depositata dalla Procura di Lecce, su coordinamento del Procuratore Leonardo Leone De Castris, nel novembre 2017. E’ composta da oltre 800 pagine nelle quali vengono ricostruiti su fonti di prova, concrete, episodi e modalita’ con cui avveniva il giro del mercato illecito legato all’assegnazione degli alloggi popolari in cambio di voti elettorali.

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