Voto in Austria, Kurz vola al 37,2%. Per l’ultradestra, crollo del 10 %, Verdi +10,5%

Voto in Austria, Kurz vola al 37,2%. Per l’ultradestra, crollo del 10 %, Verdi +10,5%
Il nuovo Cancelliere austriaco, Sebastian Kurz
29 settembre 2019

I popolari di Sebastian Kurz stravincono le elezioni politiche in Austria. La Oevp vola infatti al 37,1%. Crolla l’ultradestra, calano i socialdemocratici. Le prime proiezioni dopo la chiusura dei seggi alle 17 danno la Spoe in seconda posizione al 22,5%, davanti ai populisti dell’Fpoe con il 16,7%, che risentono dello scandalo Ibiza-gate. Dopo la debacle del 2017 tornano in parlamento i Verdi (13,1%), mentre i liberali Neos sono al 7,8%.

Rispetto alle politiche del 2017, l’ultradestra della Fpoe e’ in caduta libera e perde 10 punti (secondo gli ultimi dati arretra ancora al 16%). I popolari di Kurz guadagnano invece 5,7 punti (al 37,2%). I socialdemocratici Spoe, pur arrivando secondi, scendono al 22% (meno 4,9 punti rispetto al 2017). Tra i vincitori di questa tornata elettorale ci sono invece i Verdi, che dopo una legislatura fuori dal Parlamento tornano nel Nationalrat con il 14,3%, riconquistando oltre 10 punti. Anche i liberali Neos salgono di 2,1 punti (al 7,4%).

L’Austria era tornata al voto oggi con con una sola certezza: la vittoria annunciata del Partito popolare (Ovp) del premier Sebastian Kurz, ma senza una maggioranza assoluta. Il dubbio quindi riguardava non tanto l’esito del voto, quanto il futuro della coalizione uscente. L’alleanza fra l’Ovp e l’ultradestra del Partito della Libertà (Fpo) è infatti terminata ingloriosamente nel maggio scorso dopo il cosiddetto “Ibizagate”, uno scandalo di corruzione che aveva visto coinvolto l’allora segretario dell’Fpo – nonché Vicecancelliere – Heinz-Christian Strache.

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Strache – indagato oggi anche per false fatturazioni – si era dimesso dall’esecutivo insieme a tutti i Ministri del suo partito, ponendo fine di fatto all’esecutivo guidato da Kurz – ma non alle ambizioni di governo dell’Fpo, che durante la campagna elettorale ha insistito nel proclamarsi unico socio possibile per i popolari, sottolineando tutte le convergenze politiche delle due formazioni (che non sono poche, in primis in materia di immigrati). Stando ai sondaggi prima del voto, con l’Ovp al 35% e l’Fpo al 20% una riedizione del passato governo sarebbe perfettamente fattibile: ma l’elettorato popolare non vede troppo di buon occhio una formazione considerata da molti fin troppo a destra. Di qui che Kurz stia considerando altre manovre – o forse meglio alchimie – per procurarsi una maggioranza.

L’alternativa a priori più ovvia, un governo di unità con i socialdemocratici, che i sondaggi danno tornati seconda forza con il 22% appare difficile dato che i rapporti fra i due partiti sono tutt’altro che cordiali. L’altra soluzione sarebbe sfruttare la popolarità dei Verdi, accreditati di un inedito 11%, magari in nome di una comune battaglia sui cambiamenti climatici, con il sostegno dei centristi di Neos, il cui 8% basterebbe ad assicurare la maggioranza; ma un’alleanza fra Verdi e conservatori sarebbe difficile da far mandar giù ai rispettivi elettorati. Anche per Kurz insomma, come per tanti suoi colleghi europei, il problema della governabilità si preannuncia molto più complicato dell’ottenere la vittoria elettorale e quindi il governo. Le operazioni di voto si sono concluse entro le 17. Sono registrati per votare 6,4 milioni di austriaci che scelgono i 183 membri del Consiglio nazionale austriaco.

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