Voto (se ne poteva fare a meno) on line a rilento per disservizi. Ma domani Di Maio diventerà comunque capo del M5s

Voto (se ne poteva fare a meno) on line a rilento per disservizi. Ma domani Di Maio diventerà comunque capo del M5s
Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, con la fidanzata Silvia Virgulti
22 settembre 2017

Con una votazione on line prolungata fino alle 12 di oggi a causa dei disservizi del “sistema operativo” Rousseau, il Movimento 5 stelle si appresta ad incoronare il candidato premier. Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, unico volto noto in gara e vincitore designato al netto di eventi al di fuori del preventivabile, prenderà anche il posto di Beppe Grillo (che rimarrà garante nazionale) come “capo” politico del movimento. L’annuncio, se i conteggi e le verifiche anti-hacker dei tecnici non subiranno ulteriori ritardi, è previsto per la serata di domani, sabato a Rimini, dove si apre oggi Italia 5 stelle, la tradizionale kermesse annuale del M5S. I malumori per la corsa solitaria di Di Maio contro alcuni sconosciuti totali restano per ora quasi tutti sotto traccia. Il più coraggioso fra i parlamentari stellati è il campano Luigi Gallo, che aveva già diffuso nei giorni scorsi un appello di consiglieri comunali contro l’accorpamento della carica di capo politico con quella del candidato premier. Oggi rialza la bandiera dei critici pubblicando su Facebook uno stralcio di una intervista del compianto cofondatiore del Movimento, Gianroberto Casaleggio. Il quale, fra le altre cose, spiegava che “va considerato che il concetto di leadership è estraneo alla democrazia diretta. I movimenti di democrazia diretta rifiutano il concetto di leader. Occupy Wall Street, per esempio, ha coniato per sé stesso il neologismo leaderless, senza leader”.

Ma la falange dei fedelissimi procede e Danilo Toninelli si preoccupa di riempire il vuoto provocato dal silenzio di Roberto Fico, leader dell’ala “ortodossa” che ha rinunciato a presentarsi (benché ne avesse annunciato l’intenzione molti mesi fa) e tace, sui social network, da una settimana intera. “E’ falsissimo” dire che Fico è arrabbiato per le modalità della candidatura di Di Maio, “anzi lui parlerà, con me, sul palco della nostra festa a Rimini”, sottolinea il deputato lombardo. Una promozione, il palco centrale, rispetto alla originaria previsione di un intervento di Fico nel Villaggio Rousseau. Considerato il carattere disperso dell’organizzazione del M5S, improbabile che alla Fiera di Rimini il dissenso per il nuovo corso leaderista del movimento si addensi in qualche forma di protesta. Per gli attivisti, in compenso, è stato predisposto, accanto ai momenti di comunicazione e condivisione politica, anche un fitto programma sportivo. Dalle 18 di oggi, aprono la Piazza dei Sindaci, l’area delle Regioni, i padiglioni Parlamento/Parlamento europeo e il Villaggio Rousseau. Prevista anche l’inaugurazione dell`area ludico sportiva “con un piccolo torneo di calcetto cui parteciperanno portavoce (cioè gli eletti, ndr) europei, nazionali e comunali”.

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Ma sono previsti anche un torneo di volley, un percorso a ostacoli, musica di gruppi locali e un’area bimbi. Sul palco centrale, che negli anni passati è stato a tratti animato dallo stesso Grillo, stasera si esibirà il conduttore televisivo Gianluigi Paragone con lo spettacolo “Gang Bank”. Domani è la giornata del bagno di folla per i “portavoce” eletti: nei vari gazebo i parlamentari, i sindaci e gli altri amministratori locali incontreranno i cittadini e gli attivisti. In serata, alle 19, la proclamazione del candidato premier. Nel primo pomeriggio di domenica sul palco centrale è previsto il primo incontro ufficiale del candidato premier “che risponderà – recita il programma ufficiale – alle domande degli attivisti e dei cittadini oltre che a quelle dei giornalisti sul programma del Movimento 5 stelle”. Prevedibile, ma forse non voluto, qualche momento di tensione, specie dopo le recenti, rinnovate esternazioni di Grillo contro i giornalisti, ai quali attivisti e cittadini verranno affiancati nell’occasione in una inconsueta conferenza stampa “popolare”. Chiusura alle 19 di domenica. E da quel momento toccherà a Luigi Di Maio iniziare a lavorare per la formazione della squadra di governo, per una campagna elettorale che, con l’anticipo della competizione regionale siciliana, di fatto è già in corso.

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