Welfare, in Emilia-Romagna il reddito di solidarietà è legge. Bonus fino a 400 euro al mese

Welfare, in Emilia-Romagna il reddito di solidarietà è legge. Bonus fino a 400 euro al mese
15 dicembre 2016

Un sostegno a chi economicamente è più in difficoltà. Un aiuto concreto per le persone e per i nuclei familiari che stanno peggio. E’ nato con questo obiettivo il reddito di solidarietà approvato dall’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. Fino a un massimo di 400 euro al mese per un anno grazie alla norma – la prima del suo genere in Italia – proposta dalla maggioranza Sel e Pd (primi firmatari i rispettivi capigruppo, Igor Taruffi e Stefano Caliandro) e approvata con i voti dei due gruppi, l’astensione del M5s, il voto contrario di Lega Nord e Forza Italia mentre Fratelli d’Italia e Altra Emilia-Romagna erano assenti. Lo strumento (dati Università di Modena e Reggio Emilia dell’ottobre 2016) potrebbe interessare 80 mila persone, corrispondenti a circa 35 mila nuclei familiari in condizione di grave povertà. Famiglie composte soprattutto da giovani coppie con tre o più figli a carico, single, anziani con bassissimo reddito (quasi il 2% dei nuclei residenti). Al reddito di solidarietà sono stati destinati 35 milioni stanziati dalla Giunta che si aggiungono ai 37 che lo Stato ha erogato all’Emilia-Romagna per il Sostegno all’inclusione attiva (Sia) misura che il Res affiancherà e integrerà. Il Reddito di solidarietà regionale, infatti, amplia la platea dei potenziali fruitori (il Sia è previsto per i nuclei familiari con un minore, o un figlio disabile, o una donna in stato di gravidanza) a qualsiasi tipo di nucleo anche composto da una sola persona.

Soddisfatto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini: “Non dimenticare nessuno, guardare a chi ha più bisogno anche solo per aiutarlo a uscire da un periodo di difficoltà: credo che oggi la nostra comunità regionale abbia un’ulteriore, importante ragione per sentirsi orgogliosa e coesa” ha detto, ringraziando la sua vicepresidente e assessore al welfare per il lavoro fatto che a sua volta ha parlato di “una legge di equità sociale sostenuta fortemente da questa Giunta, che guarda alla dignità delle persone e al loro reinserimento sociale e lavorativo”. L’accesso al Res dovrà infatti essere accompagnato da un progetto di attivazione sociale e inserimento lavorativo. Tra le forze politiche ovviamente soddisfatto Taruffi (Sel) per il quale la legge “sancisce un principio fondamentale e universale: c’è una soglia sotto la quale le istituzioni pubbliche devono intervenire con un un sostegno economico”. E se il presidente del Gruppo Pd Caliandro lega l’approvazione alle ultime notizie sul fronte della povertà in Italia (“Alla luce dei dati prodotti oggi da Istat e Confcommercio il nostro provvedimento assume ancor più carattere di urgenza” ha detto) per la consigliere M5s, Giulia Gibertoni “Il reddito di solidarietà approvato oggi è sicuramente un primo passo – ha detto motivando così la scelta di astenersi – che va verso il contrasto alla povertà ma non è sufficiente, e se non si riapre presto il dibattito non basterà”.

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