Wiesberger si prende l’Open d’Italia, Laporta settimo

Wiesberger si prende l’Open d’Italia, Laporta settimo
Bernd Wiesberger
14 ottobre 2019

L’Open d’Italia parla austriaco: e’ Bernd Wiesberger il campione della 76/a edizione del 5/o torneo 2019 delle Rolex Series European Tour di golf, che si e’ chiuso nell’Olgiata Golf Club a Roma con due italiani nella Top 10: Francesco Laporta (settimo e premiato come miglior azzurro, e Andrea Pavan (10/o), beniamino del pubblico, ma costretto a rinviare almeno al prossimo anno il sogno vittoria in casa. Perche’ l’Open d’Italia 2020 (8-11 ottobre), l’idea lanciata durante la cerimonia di premiazione da Franco Chimenti, presidente della Federgolf, potrebbe giocarsi ancora una volta nella struttura dell’Olgiata. “Una vittoria incredibile, sono al settimo cielo e non vedo l’ora che sia il prossimo anno per provare a bissare il titolo”. Questa la gioia di Wiesberger, player di Vienna che ha festeggiato nel migliore dei modi il 34/o compleanno, primo austriaco nella storia a vincere l’Open d’Italia.

E’ un trionfo dalla grande valenza per Wiesberger che, in un colpo solo, si e’ preso il titolo e la leadership della Race to Dubai (l’ordine di merito dell’European Tour). Ma non solo: perche’ la vittoria frutta al campione anche un assegno da 1.160.660 dollari (su un totale di 7 milioni) e la 22/a posizione (era 36/o) nel ranking mondiale. Nell’Open d’Italia dei record, con 10 Major Champion in campo e 96 vincitori di almeno un torneo sull’European Tour, quella di Wiesberger e’ un’impresa a meta’. Perche’ l’austriaco, che con 268 (-16) colpi ha superato al fotofinish Matthew Fitzpatrick (secondo con 269, -15 e leader dopo la seconda e terza manche), ha si’ battuto big come Justin Rose, Francesco Molinari (eliminato al taglio), Shane Lowry, Paul Casey e Ian Poulter, ma gia’ in questi ultimi mesi aveva dimostrato tutto il suo valore. Tre i successi stagionali, sette quelli in totale (di cui due Rolex Series) sul circuito. Niente male per uno che al golf, da giovane, preferiva lo sci. Poi Wiesberger s’e’ ribellato allo sport nazionale ed e’ sceso sul green, dimostrando di aver fatto la scelta giusta.

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Dopo l’infortunio al polso del 2018, che lo ha tenuto lontano dal campo per sette mesi, Wiesberger e’ tornato assoluto protagonista. E’ stato il suo torneo, ma anche quello di Laporta, 29enne di Castellana Grotte (Bari) che festeggia un settimo posto inaspettato. “E’ una delle gioie sportive piu’ grandi della mia vita – ammette – spero non sia l’ultima”. L’European Tour 2020 potrebbe vederlo protagonista con il salto – dal Challenge – tra i grandi che sembra ormai cosa fatta. “E’ un campione”. Cosi’ lo ha esaltato Chimenti, corso ad abbracciarlo nella mixed-zone. Qualche rimpianto per Pavan, che per meta’ gara ha creduto nell’impresa grazie a un eagle super che ha fatto esplodere il ‘suo’ pubblico, quello dell’Olgiata. Poi un doppio bogey, per una macchia che s’e’ ripetuta poco piu’ tardi infrangendo definitivamente le speranze dell’azzurro.

“Sono comunque soddisfatto – ha spiegato ‘Nello’ Pavan – peccato per non essere arrivato in fondo”. Con la Top 10 il 30enne capitolino ha staccato pero’ il pass per il WGC-HSBC Champions, torneo del mini-circuito mondiale in programma dal 31 ottobre a 3 novembre a Shanghai. Non e’ stato certo l’Open d’Italia di ‘Chicco’ Molinari (complimentatosi con Wiesberger via twitter), che dopo la delusione al Masters Tournament di Augusta sembra aver perso quel tocco di magia che, nel 2018, lo aveva portato a vincere in Europa e in America. Verso l’edizione italiana della Ryder Cup 2022, come sottolineato all’Ansa anche dal presidente del Coni, Giovanni Malago’, il “76/o Open d’Italia e’ stato un successo straordinario”. Arrivato anche grazie a una macchina organizzativa che ha visto protagonisti, tra gli altri, oltre 350 volontari provenienti da tutta Italia ma anche dall’estero. Ventinovemila le presenze totali nei quattro giorni di gara.

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