70mila ore di volo per gli Eurofighter dell’Aeronautica Militare

70mila ore di volo per gli Eurofighter dell’Aeronautica Militare
13 gennaio 2022

Il 16 marzo 2004 il primo caccia Eurofighter “Typhoon” (velivolo prodotto in Italia dall’Alenia, oggi Leonardo e collaudato, per il nostro Paese, da Maurizio Cheli, già pilota sperimentatore militare e astronauta Esa) atterrò sull’aeroporto militare di Grosseto, dando di fatto inizio alla vita operativa della nuova flotta presso il 4° Stormo di Grosseto. Quella data – scrive l’Aeronautica militare sul proprio sito web – segnò l’avvio della transizione del Reparto grossetano dal velivolo F-104 al nuovo F-2000 con il supporto del costituendo 904esimo GEA (Gruppo Efficienza Aeromobili). A partire dal 2005, lo Stormo con i velivoli Eurofighter in dotazione ha iniziato nuovamente a garantire il Servizio di Sorveglianza dello Spazio Aereo Nazionale e della NATO. Da allora una progressiva e inarrestabile cavalcata verso le 70mila ore di volo, raggiunte grazie alle attività svolte dal IX Gruppo Caccia e dal 20esimo Gruppo OCU (Operational Conversion Unit) senza soluzione di continuità, sia in campo nazionale che fuori dei confini nazionali.

L’Eurofighter è un velivolo multiruolo “Swing Role”, capace di eseguire missioni di Difesa Aerea, di interdizione, di supporto alla componente terreste e navale o di ricognizione. Caratteristiche tecnologiche e di addestramento del personale del 4°, 36esimo, 37esimo e 51esimo Stormo che consentono agli Eurofighter italiani di porsi come protagonisti all estero sia nelle missioni NATO di Air Policing che nelle missioni dell Operazione “Inherent Resolve”, a supporto della coalizione anti-Daesh. Un impegno operativo sempre più significativo e crescente, riconosciuto lo scorso 4 novembre 2021, in occasione della celebrazione della giornata delle Forze Armate e dell Unità d Italia, con il conferimento da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dell onorificenza della Croce di “Cavaliere” dell’Ordine Militare d’Italia alla Bandiera di Guerra dello Stormo.

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70mila ore di volo di sacrificio, di difesa dei cieli italiani e dei Paesi alleati, di addestramento dei piloti Eurofighter dell Aeronautica Militare italiana e kuwaitiana che il 4° Stormo ha effettuato con l’Eurofighter. 70mila ore che rappresentano il frutto di un impegno profuso incondizionatamente con passione e dedizione che da sempre contraddistingue chi opera sotto il segno del Cavallino Rampante, storico stemma dell asso degli assi, Francesco Baracca. Il 4° Stormo dipende dal Comando Squadra Aerea per il tramite del Comando Forze da Combattimento. Assicurare la difesa aerea dell area d’interesse nazionale, concorrendo al controllo, sin dal tempo di pace, dello spazio aereo relativo ed effettuare operazioni di difesa aerea nelle aree assegnate, nel quadro della partecipazione a operazioni internazionali di prevenzione e gestione della crisi. Nello specifico il Reparto è impegnato nel Servizio di allarme, 365 giorni all’anno, 24 ore al giorno, attraverso l’impiego del velivolo Eurofighter. Il 4° Stormo si occupa, inoltre, di assicurare la conversione operativa dei piloti della Forza Armata da impiegare nella linea Eurofighter.

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