8 marzo, per 50% donne difficile conciliare lavoro e casa

Ben poco è cambiato per le donne negli ultimi decenni: permane un scenario immobile soprattutto per quanto riguarda i problemi di fondo del sistema occupazionale a livello di inclusione e retribuzione. Lo rileva un’indagine dell’Eurispes secondo cui “se le donne lavoratrici hanno un livello di istruzione superiore a quello raggiunto dagli uomini (sono 3,5 milioni le laureate contro 2,9 milioni), il livello salariale continua ad essere più favorevole per questi ultimi”. Il gap retributivo di genere è in Europa al 16,4% e in Italia arriva al 7,3%, un dato positivo ma solo in parte: all`interno del trend 2008-2013 emerge un aumento del 2,4%. Il nostro Paese è penultimo nella classifica a 28 per la differenza di genere tra occupati (19,9%) con un tasso di occupazione del 69,8% per gli uomini contro il 49,9% delle donne.

È piuttosto la conciliazione tra i tempi lavorativi e quelli personali e familiari a far emergere le maggiori criticità. Le donne lamentano soprattutto la mancanza di spazi da dedicare a se stesse a causa dei tempi lavorativi (68,3%) e segnalano la difficoltà di far conciliare lavoro e famiglia (50%). Anche l`assenza di stimoli professionali è considerata un peso per le lavoratrici (47,7%) al pari del carico di lavoro troppo oneroso al quale sono sottoposte (41%). La difficoltà di arrivare con lo stipendio alla fine del mese (51,3%) e l`impossibilità di fare progetti per il futuro (56,3%) risultano preponderanti. Tanto che un donna su 5 ammette di avere un doppio lavoro. La propensione a trasferirsi in un altro paese è molto elevata tra le donne (45,1%), disposte a cambiare vita soprattutto per accedere a maggiori opportunità di lavoro (67%).

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