Arrivano i primi tagli, la Madia parte dalle Camere di Commercio

Arrivano i primi tagli, la Madia parte dalle Camere di Commercio
13 gennaio 2016

di Filippo Caleri

La riforma della pubblica amministrazione firmata dal ministro Mariannia Madia inizia a presentare il conto dal punto di vista dei tagli e del personale in esubero. Secondo le indiscrezioni, infatti, l’applicazione delle norme a regime porterebbero un taglio dell’organico delle Camere di Commercio. La riduzione degli organici dovrebbe portare a corrispondenti risparmi di spesa e poggerebbe sulla razionalizzazione degli uffici che svolgono funzioni di supporto e strumentali (gestione del personale, ragioneria, affari generali) o che rappresentino duplicazioni o sovrapposizioni di compiti. Il riordino dovrebbe essere scritto e approvato dalle Camere di Commercio entro 90 giorni dall’entrata in vigore delle misure in questione.

Quanto alle Camere di Commercio che nasceranno dagli accorpamenti (il decreto prevede di passare da 105 a 60), i piani di razionalizzazione dovrebbero essere adottati entro tre mesi dall’insediamento dei nuovi Consigli camerali e, sempre a regime, la stretta dovrebbe consentire una riduzione del personale che svolge funzioni di supporto e strumentali di almeno il 25%. La riduzione della pianta organica però dovrebbe avvenire senza licenziamenti ma attraverso un blocco delle assunzioni e l’eventuale ricorso alla mobilità. “L’ipotesi di un taglio del personale delle Camere di commercio del 15%, ovvero circa mille lavoratrici e lavoratori, è inaccettabile. Si rischia per questa via l’ennesimo attacco al lavoro pubblico, tra una pesante riduzione delle risorse derivante dal taglio del diritto annuale e, come apprendiamo, una sforbiciata rilevante del personale impiegato”. È quanto affermano la Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in merito a indiscrezioni relative ad uno dei decreti delegati della riforma Madia.

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