Renzi: “Fannulloni via in 48 ore”. Ma Brunetta dice che la legge è sua

Renzi: “Fannulloni via in 48 ore”. Ma Brunetta dice che la legge è sua
21 gennaio 2016

“Quella di Renzi è propaganda, è demagogia, lui non è coerente, lui insegue le cose che suonano bene. C’è un caso di bullismo? Faremo la legge contro il bullismo! Omicidio stradale? Faremo la legge sull’omicidio stradale. Lo ha affermato l’ex ministro per la Funzione Pubblica nel governo Berlusconi Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, dopo l’approvazione dei decreti attutativi sulla riforma della P.A. Gli impiegati che non lavorano “si possono già mandare a casa sulla base delle leggi che già ci sono e che – ha ricordato- ho fatto io. Ci vuole la volontà politica, bisogna abbattere la connivenza dei dirigenti, la connivenza politica e la connivenza sindacale. Tutte queste cose si fanno con la volontà politica”. “Quelli approvati stanotte dal Consiglio dei ministri .- ha affermato – sono decreti legislativi, non sono decreti legge. Devono passare ancora per il Parlamento, ci vorrà un mese, due mesi, bisogna vedere il merito, perché le insidie sono nel merito. Adesso Renzi e i suoi cavalcano gli umori della gente, ma non dicono la verità, non dicono che le leggi per licenziare gli assenteisti già ci sono: portano il nome Brunetta-Berlusconi”. Quanto all’assenteismo “la sinistra arriva a tentare di risolvere i problemi con cinque, sei, sette anni di ritardo. Quando feci queste cose io attuandole Scalfari, ‘Repubblica’, i benpensanti, dicevano ‘cosa fa questo Brunetta?’. E lo stesso Renzi da Firenze diceva ‘non sono mica come Brunetta io’. Ma i licenziamenti di Sanremo sono avvenuti grazie alla mia legge, non certamente grazie a quella di Renzi – avevo tutta la sinistra contro. Ora Renzi dice ‘licenziare in 48 ore’. Ecco, in 48 ore è impossibile perché incostituzionale. Una sentenza della Corte Costituzionale dice che nella pubblica amministrazione non sono possibili licenziamenti automatici. Ci vuole una procedura”.

Fatto sta che le novità più corpose annunciate dal premier oggi in conferenza stampa sembrano essere proprio quelle relative all’obbligo di licenziare i dipendenti fannulloni in 48 ore. Si perchè non sarà più solo una possibilità, ma un obbligo per il dirigente, pena la perdita del posto anche per lui. E’ quanto ha tenuto a sottolineare il premier che ha così polemizzato con il capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta, e con la Cgil che dicono che “le norme ci sono già”: con i decreti varati stanotte il governo introduce una “norma semplice: se ti becco ti mando a casa entro 48 ore” e se il dirigente non lo licenzierà, andrà a casa il dirigente, ha precisato. “Noi diciamo al dirigente: se non la licenzi tu licenziamo te”. Renzi ha affermato che ci saranno “tutte le procedure e le garanzie” ma “cose come quelle accadute a Sanremo come chi timbra il cartellino in mutande” non dovranno più accadere. “Andremo a bandire un concorso per 63712 insegnanti ed è un grande investimento sulla scuola” ha poi annunciato il premier: “Speriamo che a settembre li si possa mettere in cattedra”, ha aggiunto. Con i decreti attuativi della riforma della Pubblica amministrazione “stiamo rendendo l’impossibile possibile”. “Tempi tecnici per le autorizzazioni. Servivano 8, 9 10 anni. E’ finito quel tempo. Oggi abbiamo un sì o un no al massimo in 5 mesi, proprio se c’è una coincidenza di sfortune. E’ una norma evangelica: sia il vostro parlare chiro, sì sì o no no. E’ una grande novità”. Con anche “un unico documento in tutto il Paese: se non servono autorizzazioni si parte subito, altrimenti tempi più rapidi possibili”.

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Poi “c’è lo sblocca provvediemnti. Se alcuni interventi sono considerati particolarmente importanti da un sindaco o da un presidente di Regione o da un ministro, possono essere portati in Cdm e i tempi ordinari si dimezzano. L’amministratore si gioca un jolly: segnala che un progetto è importante, passa in Cdm che dà una sorta di corsi preferenziale e si dimezzano i tempi”. Sui porti “abbiamo semplificato le procedure e riduciamo a 15 le autorità portuali, con una sana e seria politica di coordinamento. E’ allucinante, con il raddoppio di Suez, che i carichi passano da lì e arrivano fino a Rotterdam. Qualche poltrona in meno, ma qualche efficienza in più”. Capitolo trasparenza: “Una delle caratteristiche su cui investiamo di più. Dati e numeri resi più evidenti e chiari agli occhi dei cittadini”. Sui manager sanitari “chi gestisce male va a casa. Sarà facilissimo rimuovere un dirigente sanitario che produce sprechi” e la loro scelta avverrà “su titoli pubblici e da un elenco nazionale, merito merito merito”. Sullo stesso filone c’è “la riduzione degli stipendi per gli amministratori che non producono utili”. Mentre sempre sulla sanità “c’è il principio dei costi standard”. Poi c’è il Corpo Forestale dello Stato che “entra nei Carabinieri, e riduciamo i corpi di polizia da 5 a 4”. E infine il capitolo rifiuti: “Nella mia provincia c’erano 5 aziende di rifiuti, ho fatto alcune fusioni. Il punto è dare certezza di diritto rispetto agli ambiti territoriali ottimali, incoraggiare le aggregazioni, rimuovere attraverso strutture commissariali chi non procede alla fusione, ma sui rifiuti c’è spazio per un grande processo di aggregazioni”.

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