Nessuna colpa se medico ha operato secondo linee guida, primo sì della Camera. E’ già polemica

Nessuna colpa se medico ha operato secondo linee guida, primo sì della Camera. E’ già polemica
31 gennaio 2016

Primo sì della Camera alle nuove norme sulla responsabilità professionale degli operatori sanitari. “Un risultato storico”, per il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che parla di “una svolta nella lotta alla medicina difensiva perché assicura l`equilibrio tra la tutele dei medici, che hanno bisogno di svolgere il loro delicato compito in serenità, e il diritto dei cittadini dinanzi ai casi di malasanità”. Il testo che, fra l’altro, prevede l’obbligo di assicurazione per le strutture sanitarie, e che istituisce l’Osservatorio per la sicurezza in sanita’, varando un Fondo di garanzia per i soggetti danneggiati, prevede anche l’inversione, a carico del paziente, dell’onere della prova. E’ lo stesso ministro Lorenzin a spiegarlo: il testo ” che si è giovato del prezioso contributo della Commissione ministeriale, da me fortemente voluta e presieduta dal Prof. Alpa, cambia la responsabilità del medico sia da un punto di vista penale, poiché il medico non sarà più responsabile neppure per colpa grave se rispetta le linee guida, che civile, prevedendosi la natura extracontrattuale della responsabilità dei medici non liberi professionisti con conseguente inversione dell`onere della prova e dimezzamento del termine di prescrizione; viene, inoltre introdotta l`azione diretta nei confronti dell`assicurazione; il tentativo obbligatorio di conciliazione pone un freno al proliferare dei contenziosi giudiziari; viene limitata, da un punto di vista della quantificazione, l`azione di rivalsa della struttura sanitaria nei confronti del medico; viene creato un fondo di garanzia per le vittime di malasanità”.

Per il ministro, dunque, “mantenuto l`impegno assunto nei confronti dei medici grazie a un provvedimento equilibrato che consentirà loro di lavorare con maggiore serenità senza, tuttavia, pregiudicare i pazienti, che vedono comunque tutelati in modo chiaro e diretto i loro diritti”. Ma se il Ddl incassa la soddisfazione dei medici di famiglia Fimmg, dei chirurghi ospedalieri e dell’Istituto Superiore della Sanità, direttamente coinvolto nella redazione delle linee guida, molte sono le critiche. A cominciare dal Tribunale per i diritti del Malato-CIttadinanzattiva che parla di “pagina buia” e “beffa per le vittime di errori sanitari, che saranno ancora più penalizzate”. “Se fino ad oggi il paziente vittima di un presunto errore sanitario doveva solo dimostrare di aver subito il danno – spiega il coordinatore del TdM, Tonino Aceti – con l`approvazione di questa legge dovrà anche provare in cosa il personale ha sbagliato o cosa ha omesso; un’impresa complicatissima, quasi impossibile, che il paziente e chi lo tutela dovrà compiere sulla base di una cartella clinica spesso incompleta, incomprensibile, scritta da chi potrebbe aver cagionato il danno e suscettibile di alterazioni. Inoltre – prosegue – il ddl non prevede garanzie per i cittadini di avere accesso alla liquidazione del risarcimento quando la struttura sanitaria non paga. E il famoso Fondo di garanzia non copre nemmeno la cosiddetta ‘alea terapeutica’ come nel caso di infezioni ospedaliere, oltre che non prevedere alcuna garanzia nei casi di strutture sanitarie con fondi per l’auto-assicurazione scoperti”. E secondo i deputati del Movimento 5 Stelle alla Camera, “per i cittadini che si ritengono vittime di casi di malasanità diventerà più difficoltoso e, soprattutto, costoso chiedere giustizia. Insomma, lievitano i costi ma diminuiscono le tutele”.

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