Unione civili, scontro governo-vescovi: al Senato comanda Grasso, non Bagnasco

di Enzo Marino

E’ scontro tra il governo e i vescovi italiani sulle unioni civili. Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, ha chiesto che il voto sul ddl Cirinnà all’esame del Senato sia segreto, una decisione che spetta solo ed esclusivamente al presidente del Senato, Pietro Grasso, come hanno precisato subito i membri dell’esecutivo interpellati. “Ci auguriamo tutti – sono state le parole di Bagnasco – che il dibattito in Parlamento e nelle varie sedi istituzionali sia ampiamente democratico, che tutti possano esprimersi e vedere considerate le loro obiezioni e che la libertà di coscienza di ciascuno su temi così delicati e fondamentali per la vita della società e delle persone sia non solo rispettata ma anche promossa con con una votazione a scrutinio segreto”. “La serenità di giudizio del presidente del Senato – ha replicato il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore – non può essere messa in discussione da nessuno e quindi il governo si rimetterà non solo nel merito ma anche nel metodo alle decisioni che verranno prese nell’aula del Senato. Non intendo rispondere a chi, da qualunque parte, ritiene di esprimere un’opinione. Noi ci sentiamo garantiti dall’istituzione parlamentare e dai suoi rappresentanti più alti”.

Insorge contro l’intervento del presidente della Cei Sinistra Italiana con il capogruppo alla Camera, Arturo Scotto: “Consiglierei al cardinale Bagnasco di non intromettersi nelle autonome deliberazioni del Parlamento della Repubblica Italiana. Nella vita ha deciso di fare un altro mestiere”. Idem la senatrice di Ala Manuela Repetti: “Adesso la Cei detta anche anche le regole del Senato? Mi pare un po’ troppo”. Fa lo stesso la minoranza Pd con il senatore Federico Fornaro: “Bagnasco vuole riportare indietro le lancette del tempo ma sulla laicità dello Stato non si può tornare indietro. Massimo rispetto, ma la Cei faccia la Cei, mentre il Senato farà il Senato approvando una legge sulle Unioni Civili che milioni di italiani, credenti e non credenti, attendono da troppi anni”. Ma tra i dem c’è anche chi difende il capo dei vescovi italiani: “Basta con le contrapposizioni, la Chiesa e il cardinale Bagnasco – dice il deputato Pd Edoardo Patriarca – hanno il diritto di esprimere la propria posizione. Il confronto nasce solo se ognuno può esprimere la propria opinione, solo così avremo leggi che non provocano strappi”. Uno dei quattro vicepresidenti del Senato, il leghista Roberto Calderoli, si augura che “Grasso rifletta bene sulle parole del cardinale Bagnasco e, se ciò non bastasse, spero che sia lo stesso Bagnasco a scrivere una lettera al presidente Grasso sui voti segreti. E Grasso ricordi che il suo comportamento in Senato oggi lo controlla o lo giudica Renzi, ma poi un giorno ci sarà un altro Giudizio, con la G maiuscola, e lì, in quell’occasione, il giudizio di Renzi non conterà nulla se non come aggravante”.

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