Nucleare, riparte l’iter per il deposito nazionale. Dopo amministrative lista dei siti

Nucleare, riparte l’iter per il deposito nazionale. Dopo amministrative lista dei siti
26 febbraio 2016

Si torna a parlare di deposito nucleare nazionale. La lista dei potenziali luoghi idonei è nelle mani del governo e sarà pubblicata, con ogni probabilità, dopo le amministrative. Il nuovo deposito dovrà dare una una sistemazione definitiva ai rifiuti a bassa e media intensità oggi custoditi in ben 24 mini depositi sparsi in tutta Italia. In nodo però resta il consenso locale. Uno scoglio affrontato e risolto in Francia con un forte coinvolgimento delle popolazioni. Come accaduto per il deposito dell’Aube, dieci volte più grande di quello che sorgerà in Italia. Dopo una falsa partenza in cui il governo si limitò a promettere soldi, il consenso locale è arrivato con approccio diverso. Ai comitati locali è stato dato pieno accesso a progetti e impianti. Oltre a fondi per finanziare analisi indipendenti approfondite. Questo ha cambiato il rapporto dei cittadini della regione dell’Aube con la struttura, tanto da candidarsi ad ospitare un nuovo deposito quando questo sarà pieno.

Emblematica la storia di Philippe Dallemagne, per anni leader degli attivisti che si opponevano al deposito e oggi sindaco di Soulaines, la cittadina più vicina all’impianto. “Il sistema è cambiato nel momento in cui ci siamo potuti sedere intorno ad un tavolo – spiega – e capire il progetto industriale. E soprattutto quando ci sono state garanzie sulla salute e sulla sicurezza. Non solo sui soldi. I soldi non sono niente se non c’è la salute e la sicurezza, non si può essere d’accordo su un approccio come quello”. Dallemagne, da poco rieletto con l’84% dei voti, è di casa al deposito, sempre aperto per i cittadini della zona e due volte l’anno a tutti coloro che lo vogliono visitare. La chiave sta nella trasparenza e nella fiducia, come spiega il direttore dell’impianto, Patrice Torres. “Abbiamo costruito la fiducia e questo è l’elemento chiave di tutto. Ma non è perchè l’abbiamo costruita che la manterremo per sempre. Ci dobbiamo lavorare ogni giorno”.

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