Renzi, avviso di garanzia non è condanna. Il Pd è garantista, non ripetiamo “caso Genovese”

Renzi, avviso di garanzia non è condanna. Il Pd è garantista, non ripetiamo “caso Genovese”
27 febbraio 2016

Il Pd è un partito garantista, un avviso di garanzia non è una sentenza di condanna. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi lo ha sottolineato nell’intervento di apertura alla scuola di formazione politica del Pd, indicando questo impegno come uno dei punti di forza dell’azione politica del governo. “Ora dico una di quelle cose che non piacciono: c’è un cambiamento nella politica che abbiamo fatto – ha dichiarato Renzi – ovvero il ritorno ai principi costituzionali nel settore della giustizia”. “Troppo spesso – ha continuato il premier e segretario Pd – è bastato un avviso di garanzia per decretare la condanna. La Costituzione prevede l’innocenza finché una sentenza non passa in giudicato. Noi, certo, dobbiamo fare una grande battaglia contro i ladri, i disonesti, lottare centimetro dopo centimetro per azzerare lo spazio a chi infrange le regole. Ricordo che il nostro governo è andato in Parlamento dicendo ‘chi ha un avviso di garanzia è innocente finché non viene condannato’ e tutti ci hanno dato contro”. “Il principio ‘avviso di garanzia uguale dimissioni’ ha portato a una stortura pazzesca. Se c’è una cosa – tra le tante – che ha fatto il Pd è cambiare approccio. In Italia quando uno ha un avviso di garanzia le istituzioni devono continuare a considerarlo un cittadino con tutti i diritti e lo dico ricordando che il Pd ha votato a favore dell’arresto del proprio deputato Francantonio Genovese che, poi, una volta uscito di carcere, è tornato in Parlamento e si è iscritto a Forza Italia. Vorrei quindi che la nuova leva del Pd – ha concluso Renzi – si impegnasse perché non si confonda la giustizia con il giustizialismo”. Red. Pol.

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