Camera, nasce registro dei lobbisti. Sanzioni e spazi ad hoc

Camera, nasce registro dei lobbisti. Sanzioni e spazi ad hoc
27 aprile 2016

Nasce il registro dei lobbisti. La Giunta per il regolamento della Camera ha approvato, con la sola astensione del Movimento 5 stelle, una “decisione” che servirà a regolamentare l’attività dei lobbisti a Montecitorio. Secondo Pino Pisicchio, presidente del gruppo Misto e relatore del testo sul lobbismo, si viene così “a completare il progetto che porta il Parlamento italiano a dotarsi di un codice etico all’avanguardia, tra i primi dieci del mondo democratico. Nonostante le parole irrispettose di qualcuno, la Giunta è riuscita ad ottenere un risultato eccellente, che rende più trasparente l’attività di condotta dei deputati e la rappresentanza degli interessi”. I portatori di interessi dovranno iscriversi a un registro, dichiarare per conto di chi lavorano (se non sono liberi professionisti) e ogni anno compilare una relazione nella quale rendiconteranno gli incontri e le questioni delle quali si sono interessati. Non potranno svolgere questo lavoro i condannati per reati di falso, per reati contro il patrimonio e contro la pubblica amministrazione. Per gli ex parlamentari e gli ex esponenti del governo non sarà possibile richiedere l’iscrizione per dodici mesi dalla cessazione del mandato (i 5 stelle chiedevano un periodo più lungo).

“La violazione delle disposizioni – ha spiegato Pisicchio – sarà sanzionata dall’applicazione di sanzioni previste dall’ufficio di presidenza, proporzionate alla gravità dell’infrazione” e che vanno dalla sospensione fino al ritiro dell’iscrizione al registro e quindi della possibilità di svolgere la propria attività lobbistica. Resta demandata all’ufficio di presidenza di Montecitorio anche l’individuazione degli spazi fisici entro i quali consentire la presenza e l’attività dei lobbisti durante i lavori parlamentari. “Si tratta di una regolamentazione molto blanda e insufficiente”, ha dichiarato Danilo Toninelli del M5S, spiegando l’astensione del suo gruppo in Giunta del regolamento. “Abbiamo lavorato in modo serio a queste nuove regole con i nostri emendamenti, che sono stati accolti solo in parte: ad esempio quello grazie al quale si è iniziato a specificare le possibili sanzioni. Ma serve altro, serve una legge per regolare l’attività di petrolieri, banchieri e simili in relazione al Parlamento”. La decisione, non comportando una modifica regolamentare, è immediatamente operativa, anche se richiederà dei tempi tecnici perché gli uffici di Montecitorio organizzino la nuova regolazione degli accessi ai palazzi della Camera.

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