Covid-19, ora si indaga sulla mutazione Xe

Covid-19, ora si indaga sulla mutazione Xe
4 aprile 2022

Un crollo “fisiologico” di nuovi contagiati da Covid-19 nelle ultime 24 ore, vista la drastica riduzione di tamponi nel weekend. Aumentano invece i ricoveri e lievemente in calo sono le terapie intensive. Mentre crescono le vittime. Intanto oggi è stata avviata una nuova indagine per comprendere la circolazione delle varanti Covid in Italia. Massima attenzione in particolare sulla mutazione Xe. “È ancora troppo presto per capire se e quanto ci deve preoccupare la variante Xe di SARS-CoV-2”, mutazione ricombinante di Omicron 1 e 2, afferma Walter Ricciardi, docente di Igiene all’università Cattolica e consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza.

“La fine dell’emergenza giuridica non corrisponde alla fine dell’emergenza sanitaria. Il Covid è la terza causa di morte in Italia dopo i tumori e la malattie cardiovascolari”, ha detto Ricciardi. “Questa malattia non dà una immunità permanente – ha spiegato il professore – un soggetto guarito può reinfettarsi, e soprattutto può reinfettarsi con Omicron. Sta succedendo a ritmi che coinvolgono fino al 4% delle persone. E ci sono persone che si reinfettano anche più di due volte. Quindi dobbiamo combattere questa malattia che è la terza causa di morte in Italia in questo momento. Ci dobbiamo preparare mentalmente per una battaglia di lunga durata che non finisce con l’emergenza giuridica. Tutti gli aspetti, vaccinazione, Green pass, mascherine comportamenti saggi vanno tenuti, e il paese deve prepararsi a una battaglia di lunga durata”, ha concluso Ricciardi.

La variante Xe di SARS-CoV-2, mutazione ricombinante di Ba.1 e Ba.2, è stata rilevata per la prima volta nel Regno Unito il 19 gennaio scorso, e da allora sono oltre 600 le sequenze segnalate e confermate come corrispondenti al nuovo mutante. Le prime stime indicano un possibile “vantaggio del tasso di crescita di circa il 10% rispetto a Ba.2, ma questo dato richiede un’ulteriore conferma”, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità nell’ultimo aggiornamento diffuso sull’andamento globale. Benché si ipotizzi dunque un 10% in più di contagiosità per Xe rispetto a Omicron 2, l’Oms precisa che, “finché non verranno riportate significative differenze nella trasmissibilità” del mutante e nelle caratteristiche della malattia che provoca, “inclusa la gravità”, Xe verrà considerata una variante appartenente alla “famiglia” Omicron.

Il bollettino

Sono 30.630 i nuovi casi di positività al Covid-19 (ieri 53.588) e 125 i decessi (ieri 118) registrati in Italia nelle ultime 24 ore. È quanto emerge dal bollettino odierno del ministero della Salute. Dall’inizio dell’epidemia sono 14.877.14 le persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (compresi guariti e deceduti), mentre da febbraio 2020 il numero totale delle vittime è pari a 159.909. Sono in tutto 13.442.930 le persone guarite o dimesse, mentre gli attuali positivi sono 1.274.305. Compresi quelli molecolari e gli antigenici, i tamponi totali processati sono stati 211.214 (ieri 364.182). Il tasso di positività, ieri al 14,7%, oggi è il lieve calo al 14,5%. Sul fronte del sistema sanitario si registra un calo delle terapie intensive (-6) e un aumento dei ricoveri (+224). Con 3.834 nuovi contagi, il Lazio è regione con più casi anche oggi. Seguono la Campania (3.384) e l’Emilia Romagna (3.195).

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