Pasqua ortodossa non ferma la guerra. Ora Putin vuole anche il Sud

Pasqua ortodossa non ferma la guerra. Ora Putin vuole anche il Sud
23 aprile 2022

Il conflitto in Ucraina prosegue e nemmeno domani, il giorno della Pasqua ortodossa, è prevista una tregua. L’esercito russo starebbe completando il raggruppamento delle sue truppe e cercando di determinare i punti più vulnerabili delle forze armate ucraine al fine di lanciare un’offensiva su larga scala nella regione di Donetsk. Lo ha affermato Vadym Skibitsky, rappresentante della direzione principale dell’intelligence del Ministero della Difesa dell’Ucraina. “Il nemico – dice – sta completando il raggruppamento delle truppe. Tutti i gruppi tattici che sono stati finora concentrati sul territorio della Bielorussia, vicino ai nostri confini settentrionali, vengono ora trasferiti nell’est dell’Ucraina”. 

Inoltre secondo Skibitsky “il nemico sta ora cercando in tutte le direzioni di identificare i punti più vulnerabili delle forze armate ucraine per lanciare un’offensiva su larga scala e consolidare il suo successo, principalmente nell’area operativa di Donetsk”. E mentre proseguono bombardamenti intensi a Sud e ad Est, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo ormai abituale messaggio notturno ha ringraziato l’Ovest per le nuove armi e aiuti militari. “L’invasione russa dell’Ucraina era intesa solo come inizio, poi vogliono prendere altri paesi”, ha affermato. Mosca ha evidentemente allargato i suoi obiettivi: prendere l’intero corridoio Sud dell’Ucraina, fino alla Transnistria, regione filorussa della Moldova. Lo ha fatto trapelare il vertice militare attraverso una serie di dichiarazioni. Reazione ovvia di Chisinau che ieri ha convocato l’ambasciatore russo per esprimere “profonda preoccupazione” di fronte alle dichiarazioni da Mosca. Piccola regione separatista di lingua russa, la Transnistria condivide con l’Ucraina un lungo confine da ovest.

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Ha rivendicato l’indipendenza dopo la caduta dell’Unione Sovietica in un sanguinoso conflitto, ma non è riconosciuta a livello internazionale e rimane ufficialmente parte della Moldova. Da notare che un piccolo distaccamento di circa 1.500 soldati russi è di stanza nella regione dal 1995 come parte di un accordo di tregua. La pace sembra lontana, ma va comunque inseguita. A seguito di una serie di tentativi diversi di mediazione internazionale, falliti miseramente, ora tocca al Segretario Generale delle Nazioni Unite: Antonio Guterres incontrerà i presidenti di Russia e Ucraina, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky nei prossimi giorni. In particolare, Guterres il 26 aprile vedrà Putin e il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. Giovedì 28 aprile sarà la volta di Zelensky e del capo della diplomazia ucraina Dmytro Kuleba. Intanto un portavoce del ministero della Difesa ucraino ha affermato che nelle prossime settimane sono stati programmati dai russi referendum fittizi a Kherson e nelle aree occupate intorno a Zaporizhzhia per creare una serie di stati separatisti filo-russi.

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