Costa Concordia, slitta udienza per semilibertà di Schettino: punta a un lavoro in Vaticano

schettino

Francesco Schettino

Francesco Schettino, l’ex comandante della Costa Concordia, dovrà attendere ancora un mese per conoscere il proprio destino. L’udienza davanti al tribunale di Sorveglianza di Roma, inizialmente fissata per oggi, è stata rinviata all’8 aprile a causa del cambio del giudice relatore. Schettino, detenuto nel carcere di Rebibbia dal 13 maggio 2017, ha chiesto di accedere al regime di semilibertà dopo aver scontato oltre la metà della condanna a 16 anni e un mese di reclusione per il naufragio della Costa Concordia, avvenuto nella notte tra il 12 e il 13 gennaio 2012 al largo dell’isola del Giglio. Una tragedia che costò la vita a 32 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio.

La richiesta di semilibertà è stata presentata dalla sua difesa, l’avvocato Paola Astarita, che ha proposto per Schettino un’opportunità lavorativa presso la Fabbrica di San Pietro, nel contesto del progetto “Seconda Chance”. Si tratta di un’iniziativa promossa dall’associazione presieduta da Flavia Filippi, in collaborazione con la Santa Sede, che offre formazione e lavoro a detenuti prossimi alla fine della pena e con una condotta esemplare. L’obiettivo è favorire il reinserimento sociale attraverso esperienze lavorative esterne al carcere.

Se la Sorveglianza darà il via libera, Schettino potrebbe essere assunto con un regolare contratto, lavorando dal lunedì al venerdì alla digitalizzazione dei documenti dell’archivio vaticano. Un’attività che l’ex comandante ha già sperimentato durante la detenzione, avendo lavorato alla digitalizzazione di alcuni processi all’interno del penitenziario di Rebibbia a partire dal 2020.

La condanna definitiva per Schettino, emessa nel 2017, include i reati di omicidio colposo plurimo, naufragio colposo e abbandono della nave. Durante gli anni di carcere, l’ex capitano ha mantenuto un comportamento che gli ha permesso di usufruire di permessi premio e di svolgere attività lavorative intramurarie. Ora, con più della metà della pena già scontata, Schettino punta a un nuovo inizio.

L’avvocato Astarita, uscita dal tribunale, ha sottolineato che il suo assistito “ha accettato la condanna ed è una persona che sta scontando la sua pena”. Ha inoltre aggiunto: “Speriamo che il tribunale possa fare serenamente le sue valutazioni”.

La vicenda della Costa Concordia, con le immagini della nave adagiata su un fianco e le parole dell’allora capitano della Capitaneria di Livorno, Gregorio De Falco, che ordinava a Schettino di “tornare a bordo”, ha segnato una delle pagine più drammatiche della storia marittima italiana. Ora, a distanza di oltre un decennio, l’ex comandante cerca di voltare pagina, mentre il tribunale si prepara a decidere se concedergli questa opportunità. L’appuntamento è fissato per l’8 aprile.