Licenziato da Putin, ex ministro russo trovato morto: spunta una pistola d’onore, l’ipotesi è il suicidio

Il corpo senza vita di Roman Starovoit, ex ministro dei Trasporti e governatore della regione di Kursk, è stato ritrovato all’interno della sua auto nella periferia di Mosca, con un colpo di pistola alla testa. Accanto a lui, una Beretta d’onore consegnatagli personalmente dal Ministero degli Interni nel 2023. Il Comitato Investigativo russo ha aperto un’indagine, indicando come ipotesi principale il suicidio. Ma molti osservano con preoccupazione la tempistica: la notizia è emersa solo poche ore dopo che Vladimir Putin lo aveva ufficialmente destituito con un decreto.
Contesto e retroscena
Starovoit, 51 anni, era da mesi sotto inchiesta per presunte trame corruttive legate alla costruzione di infrastrutture difensive lungo il confine con l’Ucraina durante il suo mandato da governatore di Kursk (2018-2024). Secondo quanto riportato da RIA Novosti e da alcuni canali Telegram investigativi come Mash, 112 e Shot, l’ex ministro sarebbe stato coinvolto insieme ad altri funzionari in una frode che avrebbe portato al furto di oltre un miliardo di rubli destinati alla difesa nazionale.
La “Corporazione per lo sviluppo della regione di Kursk”, incaricata della realizzazione delle opere, è finita nel mirino delle autorità: i suoi dirigenti sono già stati arrestati. Tra loro, Aleksej Smirnov, ex governatore della regione, fermato ad aprile e ora accusato di aver guidato un’organizzazione criminale interna. Secondo alcune fonti, Smirnov avrebbe fornito informazioni compromettenti su Starovoit, aumentando la pressione sul politico.
Contraddizioni e dettagli oscuri
Mais il quadro resta nebuloso. Forbes ha riferito che Starovoit sarebbe morto tra la notte del 5 e il 6 luglio, ma la notizia è stata diffusa solo dopo la firma del decreto di licenziamento da parte di Putin. Stranamente, alcune testate sostengono che lo stesso 6 luglio Starovoit abbia partecipato a una riunione ministeriale riguardante un incidente nel porto di Ust-Luga – un particolare che alimenta speculazioni su possibili depistaggi o ritardi nella comunicazione.
E proprio mentre si chiarivano i contorni di questa vicenda, un secondo decesso ha scosso i piani alti del Ministero dei Trasporti: Andrej Korneichuk, vicedirettore del dipartimento patrimonio di Rosavtodor, è morto improvvisamente a 42 anni durante una riunione nella sede centrale a Mosca. I media locali parlano di un possibile arresto cardiaco. L’uomo è spirato pochi minuti dopo che la notizia della rimozione di Starovoit è diventata pubblica.
Coincidenza o collegamento?
Sebbene il Comitato Investigativo non abbia ancora aperto procedimenti penali per nessuno dei due decessi, molti analisti temono che ci sia più di una coincidenza. “Non si può ignorare il contesto – dichiara un esperto di governance russa – Entrambi lavoravano su progetti strategici per le infrastrutture critiche legate alla guerra. Se uno muore in circostanze sospette, è grave; se due muoiono a pochi minuti di distanza, è allarmante.”
Al momento non sono state diffuse altre informazioni ufficiali né autopsie completate. Ma in un clima di tensione geopolitica e controllo interno sempre più marcato, la morte di Starovoit rischia di trasformarsi da caso giudiziario a simbolo inquietante di un sistema che punisce gli errori con il silenzio definitivo.
