“Capovolgi sempre il cellulare al contrario o finisci malissimo”: altro che batteria, ne va anche della tua salute
Cellulari (Pexels) Ilfogliettone
Serve sempre massima attenzione nell’uso di questo strumento che ormai è diventato un’estensione del nostro corpo.
Trent’anni fa, il telefonino era un vero e proprio oggetto di lusso, un simbolo di status accessibile a pochi privilegiati. Ingombranti “mattoni” con funzionalità basilari, servivano principalmente per effettuare e ricevere chiamate, spesso con costi proibitivi. L’idea di un dispositivo tascabile capace di rivoluzionare la quotidianità era ancora un lontano miraggio.
Oggi, lo scenario è radicalmente cambiato. Lo smartphone si è trasformato in un compagno di vita indispensabile, un’estensione del nostro essere che ci connette al mondo, gestisce le nostre agende, intrattiene e informa. È uno strumento poliedrico, capace di svolgere un’infinità di funzioni.
In Italia, la penetrazione degli smartphone è impressionante. Secondo i dati del 2023, si contano ben 46,5 milioni di smartphone in uso, con il 77% della popolazione che ne possiede almeno uno. L’Italia si posiziona come il quinto paese al mondo per utilizzo e il quarto in Europa, a testimonianza di una digitalizzazione capillare.
Questo dato evidenzia non solo la vasta diffusione tecnologica, ma anche come lo smartphone sia diventato il centro della nostra vita digitale. Dal lavoro allo svago, dall’informazione ai social, tutto passa attraverso lo schermo del nostro dispositivo, rendendolo un pilastro irrinunciabile della società moderna.
Dipendenza da smartphone diffusa
La dipendenza da smartphone può causare una serie di danni significativi alla salute fisica e mentale. A livello fisico, si manifestano spesso problemi alla vista, come affaticamento oculare e secchezza, cervicalgia dovuta alla postura scorretta e disturbi del sonno a causa dell’esposizione alla luce blu prima di coricarsi. Sul piano psicologico, si riscontrano ansia, depressione, irritabilità e una ridotta capacità di concentrazione.
Comprendere se si è dipendenti dallo smartphone implica riconoscere alcuni segnali chiave. Se si prova un bisogno compulsivo di controllare il telefono anche in assenza di notifiche, se si avverte ansia o nervosismo quando non lo si ha a disposizione, o se l’uso dello smartphone interferisce con le attività quotidiane, il lavoro o le relazioni personali, è probabile che si sia sviluppata una dipendenza.

Utile capovolgere lo smartphone
Rivolgere lo schermo dello smartphone verso il basso offre diversi benefici tangibili. Innanzitutto, si riduce il carico sulla batteria, che non si attiva ad ogni notifica, prolungandone la vita utile. Anche il display ne trae vantaggio, con un minor numero di accensioni che ne preserva la qualità nel tempo.
Inoltre, tenere il telefono capovolto ha un impatto positivo sul benessere psicologico. Aiuta a rimanere più presenti nelle conversazioni e nelle situazioni in corso. Il contatto visivo stimola una sincronizzazione cerebrale tra le persone, e qualsiasi distrazione, anche breve, causata dallo schermo può interrompere questo processo cruciale per una comunicazione autentica.
