“Togli via quel gazebo dal tuo giardino”: pazzesco, ma tutto vero, può costringere il vicino a smantellarlo se ti infastidisce i Hai pure diritto al risarcimento
Gazebo (Pexels) Ilfogliettone
Occorre fare molta attenzione anche quando ci si ritrova in casa propria, per evitare spiacevoli momenti bisogna conoscere la legge.
In Italia, il rispetto delle regole, soprattutto nel settore dell’edilizia, è spesso un tallone d’Achille. Nonostante la legislazione sia chiara, l’abusivismo edilizio rimane un problema endemico, diffuso in molte regioni e in diverse tipologie di costruzioni.
Questa mancanza di aderenza alle normative non solo deturpa il paesaggio e il patrimonio storico, ma rappresenta anche un grave rischio per la sicurezza e la legalità. Il fenomeno dell’abusivismo edilizio è così radicato che, nonostante gli sforzi delle autorità, il numero di interventi di demolizione eseguiti ogni anno è una goccia nel mare rispetto alla mole di illeciti.
Secondo i dati più recenti, si stimano circa 400-500 demolizioni per abuso edilizio all’anno a fronte di decine di migliaia di nuove costruzioni abusive, evidenziando una difficoltà sistemica nel far rispettare la legge. La lentezza burocratica, le lungaggini dei processi giudiziari e la difficoltà di reperire fondi per le demolizioni contribuiscono a perpetuare un circolo vizioso che favorisce chi ignora le norme.
Il problema non è solo di natura repressiva, ma anche culturale. È necessario un cambio di mentalità che porti a una maggiore consapevolezza dell’importanza della legalità e del rispetto del territorio.
Condoni e sanatorie
Nel settore edilizio, condoni e sanatorie sono due strumenti che permettono di regolarizzare abusi, ma con differenze sostanziali. La sanatoria edilizia è una procedura ordinaria e permanente. Consente di regolarizzare opere realizzate senza il dovuto permesso, o in difformità, purché siano conformi alle norme urbanistiche ed edilizie sia al momento della loro realizzazione sia al momento della presentazione della domanda.
Il condono edilizio, al contrario, è una misura straordinaria e temporanea, introdotta con leggi speciali in specifici periodi storici. Permetteva di regolarizzare abusi anche quando questi non rispettavano la doppia conformità, a fronte del pagamento di un’oblazione straordinaria e, spesso, con l’estinzione del reato penale associato all’abuso.

Gazebo in giardino addio
Un tribunale di Foggia ha recentemente dichiarato illegittimo un gazebo installato in un giardino privato, ordinandone la demolizione. La motivazione risiede nel fatto che l’opera, sebbene destinata a scopi ricreativi, era di natura stabile e cementata. Questo la rende a tutti gli effetti una costruzione soggetta alle normative edilizie, inclusa la regola delle distanze minime tra edifici.
In particolare, è stato violato l’articolo 873 del Codice Civile, che impone una distanza di almeno tre metri dai confini altrui. Oltre alla questione delle distanze, il gazebo in questione ha anche violato l’articolo 905 del Codice Civile. La struttura presentava infatti aperture che permettevano una vista diretta sulla proprietà confinante, ledendo in tal modo la privacy del vicino. Per queste ragioni, nonostante la sua apparente natura innocua, il gazebo è stato considerato un abuso edilizio e ha comportato la condanna al risarcimento dei danni.
