Stellantis sotto accusa: via libera alla class action per gli airbag difettosi Takata

La Corte d’Appello di Torino ha respinto il reclamo di Citroën, Stellantis e Groupe PSA Italia contro l’ordinanza del tribunale di Torino che ad aprile ha dato il via alla class action per il risarcimento dei danni derivanti dall’installazione dei pericolosi airbag Takata sulle Citroen C3 e DS3 e al conseguente divieto di utilizzare i veicoli. Lo fanno sapere alcune associazioni dei consumatori.

Nel maggio 2024, oltre 170mila proprietari di C3 e DS3, prodotte dal 2009 al 2019, hanno ricevuto da Stellantis lo “stop drive”, l’ordine di interrompere immediatamente la guida dei veicoli, fino alla sostituzione dell’airbag difettoso, prodotto dalla società giapponese Takata. L’airbag contiene infatti sostanze chimiche che in caso di attivazione del dispositivo possono determinarne la rottura e provocare la morte o gravi lesioni di conducenti e passeggeri.

“Auspichiamo che le società del gruppo Stellantis vengano condannate al risarcimento dei danni subiti dai consumatori”, osserva Alessandro Mostaccio, segretario generale di Movimento Consumatori. “Dobbiamo però rilevare che è attualmente in corso un’altra campagna di richiamo degli airbag Takata installati su diversi veicoli Opel (sempre del gruppo Stellantis). Per questa campagna però inspiegabilmente non è stato disposto lo stop drive; MC ha diffidato Psa a disporlo per tutti i veicoli interessati e in assenza di adeguate e rapide risposte e iniziative dovrà ricorrere in via d’urgenza al tribunale affinché ordini lo stop drive”. Per Altroconsumo la Corte d’Appello di Torino rigettando il reclamo di Stellantis e Psa Italia ha confermato “la ragionevolezza della nostra azione collettiva”. Le associazione ricordano che è possibile aderire alla class action fino al prossimo 10 settembre.