“Ho solo messo l’ombrellone in spiaggia”: clamoroso, gli sfornano una multa record e deve chiedere un prestito in banca per pagarla
ombrelloni spiaggia mare (foto teleone.it) - ilfogliettone.it
Prosegue la scia di polemiche sulle spiagge italiane: e c’è una “sorpresa” salatissima a proposito della “vita” al mare
Con l’arrivo della bella stagione, non mancano le discussioni sul caro-lettini e i costi sempre più alti nei lidi. In alcune località balneari i prezzi per un ombrellone e due sdraio hanno raggiunto cifre da record, suscitando proteste tra residenti e turisti. Ma questa non è l’unica questione che sta facendo discutere: nelle ultime settimane si è acceso anche un vivace dibattito sulla gestione degli ombrelloni nelle spiagge libere.
Le polemiche non riguardano soltanto chi gestisce i lidi privati, ma anche l’uso di spazi pubblici lungo le coste. In molte zone, diverse persone sono state multate per aver posizionato attrezzature da mare in tratti di spiaggia apparentemente liberi, senza sapere di trovarsi su aree soggette a regolamenti specifici o a concessioni balneari.
Questo ha sollevato la domanda: quanto è davvero libera una spiaggia libera? Le leggi italiane chiariscono che le spiagge fanno parte del demanio pubblico, ma ciò non significa che si possa fare tutto ciò che si vuole. In particolare, lasciare ombrelloni e teli per “prenotare” il posto in anticipo può costituire occupazione abusiva di suolo demaniale, con sanzioni anche pesanti.
Le multe non colpiscono solo i cosiddetti “furbetti dell’ombrellone” che vogliono il posto migliore a tutti i costi, ma anche turisti ignari delle regole. Nei comuni con grande afflusso di visitatori, le autorità hanno deciso di rafforzare i controlli per garantire equità e rispetto delle norme.
Ombrellone vs legge: ma davvero si rischia così tanto?
Diciamo subito che essere multati per aver piantato un ombrellone in spiaggia può sembrare veramente eccessivo, ma si trattta esattamente di quanto previsto proprio dalla legge. Spieghiamoci meglio, perchè l’articolo 1161 del Codice della Navigazione stabilisce che l’occupazione abusiva di suolo demaniale può comportare multe fino a 516 euro e, nei casi più gravi, l’arresto fino a 6 mesi. Inoltre, ombrelloni, sdraio e altri oggetti possono essere sequestrati dalle autorità.
La legge non fa distinzioni sull’intenzione: anche senza dolo, occupare uno spazio pubblico in modo improprio è vietato. A ciò si aggiunge il fatto che molti stabilimenti balneari hanno porzioni di spiaggia in concessione, dove non è consentito sostare senza aver pagato i servizi.

Come evitare sanzioni e godersi il mare senza problemi
Per evitare problemi è fondamentale informarsi sulle regole locali. Alcune spiagge libere hanno regolamenti specifici per mantenere ordine e sicurezza. In assenza di cartelli, è consigliabile chiedere informazioni direttamente al comune o alla polizia municipale: l’ignoranza non è una scusa valida per evitare la multa.
Attenzione anche alle aree gestite da stabilimenti: una porzione apparentemente libera potrebbe essere in concessione privata. In quel caso, l’unica opzione è chiedere autorizzazione o spostarsi verso tratti di litorale davvero liberi. Infine, va ricordato che anche acquistare merci contraffatte in spiaggia è vietato: la Legge n. 99/2009 prevede multe da 100 a 7.000 euro, e in alcuni casi si può incorrere nel reato di incauto acquisto con arresto fino a 6 mesi.
