ADDIO SPID: ufficiale, adesso o paghi o non potrai più usarlo I VIETATO l’accesso: bloccati pagamenti, tasse, documenti,
Computer desktop (Pexels) Ilfogliettone
Potrebbe presto diventare totalmente a pagamento il tanto utilizzato SPID che permette l’accesso a vari siti. Cosa succede.
Lo SPID, Sistema Pubblico di Identità Digitale, è una credenziale di accesso unica che consente ai cittadini e alle imprese di interagire online con la Pubblica Amministrazione italiana e i privati che aderiscono al sistema.
È stato introdotto per superare la necessità di avere credenziali diverse per ogni servizio online. Il progetto SPID è stato avviato nel 2013 e i primi gestori di identità sono stati accreditati nel dicembre 2015. Le prime identità SPID sono state rilasciate a cittadini e imprese a partire da marzo 2016. Da allora, il sistema ha visto una crescita esponenziale nel numero di utenti e di servizi disponibili.
L’evoluzione dello SPID è stata rapida, passando da un’iniziativa iniziale a un vero e proprio standard per l’accesso ai servizi digitali. La sua diffusione è stata accelerata anche grazie all’emergenza Covid-19, che ha reso indispensabile l’utilizzo di servizi online per milioni di italiani, come richiedere bonus o accedere a documenti sanitari.
Oggi, lo SPID serve a semplificare la vita digitale dei cittadini. Con una sola identità, si può accedere a una vasta gamma di servizi: prenotare visite mediche, controllare la propria posizione contributiva, richiedere certificati anagrafici, e molto altro.
Alternative a SPID
Nonostante lo SPID sia il sistema di identità digitale più diffuso in Italia, esistono valide alternative. La più importante è la Carta d’Identità Elettronica (CIE). La CIE non è solo un documento d’identità fisico, ma offre anche la possibilità di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione. A differenza dello SPID, la CIE ha un supporto fisico (la carta) che contiene un microchip. L’accesso ai servizi può avvenire attraverso la lettura della carta con uno smartphone dotato di tecnologia NFC.
Con il tempo, anche l’utilizzo della CIE è stato semplificato e oggi permette l’accesso con credenziali di livello 1 e 2, rendendola un’opzione sempre più pratica per l’accesso ai servizi digitali.

SPID a pagamento
Alcuni provider SPID stanno rendendo il servizio a pagamento principalmente perché i finanziamenti statali, che finora hanno coperto i costi di gestione, sono diventati insufficienti. A seguito della scadenza delle convenzioni con lo Stato e dell’incertezza sui fondi pubblici, società come Aruba e InfoCert hanno scelto di far pagare un canone annuale agli utenti per garantire la sostenibilità economica e mantenere elevati standard di sicurezza.
Mentre alcuni gestori hanno introdotto i costi, altri continuano a offrire il servizio gratuitamente, almeno nella versione base. La decisione di far pagare lo SPID riflette anche l’intenzione del governo di spingere l’adozione della Carta d’Identità Elettronica (CIE) come alternativa, con l’obiettivo di avere un unico sistema di identità digitale nazionale, più facile da gestire e meno costoso per lo Stato.
