“Italiani, non dovete più pagare”: ufficiale dalla Cassazione, annullamento dei debiti I Sei tra i beneficiari, servono solo questi requisiti

Tribunale sentenza (Pexels) IlFogliettone

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Buone notizie per migliaia di italiani alle prese con alcune costose tasse che in alcuni casi non dovranno pagare. Cosa c’è da sapere. 

La pressione fiscale in Italia è elevata, con un valore che nel 2024 si attesta attorno al 42,6% del PIL, superando la media europea. Questo dato rappresenta la quota del reddito nazionale che viene prelevata dallo Stato attraverso imposte e contributi. A livello internazionale, l’Italia si colloca tra i Paesi con il carico fiscale più pesante.

Sebbene non sia al primo posto, è spesso tra i primi tre, dietro a nazioni come la Francia e la Danimarca, superando di gran lunga la media OCSE che è intorno al 33,9%. Questo confronto evidenzia un onere significativo per cittadini e imprese italiane.

Tra le imposte più onerose figurano l’IRPEF (Imposta sul reddito delle persone fisiche), progressiva e che incide pesantemente sui redditi da lavoro e pensione, e l’IVA (Imposta sul valore aggiunto), che colpisce i consumi. Inoltre, la tassazione sugli immobili (IMU, TARI) e il cuneo fiscale, che riduce il salario netto dei lavoratori, contribuiscono in modo sostanziale al prelievo.

A un’alta pressione fiscale si affianca una piaga storica del Paese: l’evasione fiscale. Sebbene ci siano stati miglioramenti, l’ammontare annuo di imposte non versate rimane elevato, stimato in decine di miliardi di euro. Questo fenomeno, in particolare per l’IRPEF dei lavoratori autonomi, causa un’ulteriore ingiustizia.

La tassa di successione

L’imposta di successione in Italia è una tassa che grava sul trasferimento di beni e diritti dal defunto agli eredi. Il suo calcolo non è uniforme, ma dipende da diversi fattori, in primo luogo dal grado di parentela tra il defunto e chi riceve l’eredità. Esistono infatti specifiche aliquote e soglie di esenzione, chiamate franchigie.

Per coniuge e parenti in linea retta (figli, genitori), l’aliquota è del 4% sulla parte di eredità che eccede la franchigia di 1 milione di euro per ogni beneficiario. Per fratelli e sorelle, l’aliquota è del 6% con una franchigia di 100.000 euro, mentre per altri parenti è sempre del 6% ma senza franchigia. 

Soldi (Pexels) IlFogliettone

Sentenza della Cassazione

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che le sanzioni fiscali di un contribuente deceduto non si trasferiscono automaticamente agli eredi. La Corte ha chiarito che le sanzioni non sono considerate un debito ereditario tradizionale, e pertanto non si trasmettono alla morte del contribuente.

Tuttavia, per beneficiare di questa esclusione, devono essere rispettate condizioni precise. Il decesso deve avvenire prima che le sanzioni siano accertate o diventino esecutive. Inoltre, gli eredi devono accettare l’eredità con beneficio di inventario e deve essere provato che le sanzioni non derivano da una loro diretta condotta. Questa decisione rappresenta una svolta significativa in materia di responsabilità fiscale.