Ufficiale NASPI: non devi più ridare indietro l’assegno di disoccupazione se torni a lavorare I Approvata la Riforma, da settembre ti salvi

NASpI (Pixabay) IlFogliettone

NASpI (Pixabay) IlFogliettone

Possibili importanti novità per migliaia di lavoratori che stanno vivendo un momento difficile. Che cosa sta succedendo. 

Da anni l’Italia affronta una crisi strutturale del lavoro che sembra non avere fine. Nonostante le piccole fluttuazioni, il quadro generale rimane fosco, con una disoccupazione che, pur non raggiungendo i picchi storici, si mantiene a livelli preoccupanti, soprattutto per i giovani.

Il paese è bloccato in un circolo vizioso che non permette un vero sviluppo. La situazione si aggrava con l’aumento della precarietà. Contratti a tempo determinato, part-time involontari e partite IVA fittizie sono la norma per chi cerca di entrare nel mondo del lavoro.

Meno certezze, meno diritti e un futuro sempre più incerto. La stabilità, una volta un pilastro della vita lavorativa, è ormai un miraggio. Le ultime rilevazioni Istat mostrano un quadro altalenante, il tasso di disoccupazione resta al 6,3%. Numeri che mascherano un’economia che non riesce a creare posti di lavoro stabili.

Le imprese, soffocate da una crisi economica che non accenna a recedere, faticano a investire e ad assumere a tempo indeterminato. Il risultato è un mercato del lavoro fermo, che non offre prospettive concrete e condanna intere generazioni a una lotta quotidiana per la sopravvivenza.

Cosa è la NASpI

La NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è un’indennità di disoccupazione mensile, erogata dall’INPS, destinata ai lavoratori che hanno perso involontariamente il proprio impiego. Offre un sostegno economico a chi si trova in stato di disoccupazione. Per ottenerla, è necessario soddisfare specifici requisiti contributivi e lavorativi.

La durata della NASpI è pari alla metà delle settimane contributive degli ultimi quattro anni, con un massimo di 24 mesi. L’importo, calcolato sulla base della retribuzione media, si riduce progressivamente dopo i primi mesi. La domanda deve essere presentata all’INPS entro un certo numero di giorni dalla fine del rapporto di lavoro. L’indennità decade se il beneficiario trova un nuovo lavoro.

Soldi (Pexels) IlFogliettone

NASpI e sentenza Cassazione

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che un lavoratore reintegrato formalmente in azienda, ma senza ricevere stipendio o l’effettiva possibilità di lavorare, non deve restituire la NASpI già percepita. La decisione si basa sulla realtà economica del beneficiario: se la situazione di disoccupazione sostanziale persiste, il diritto all’indennità rimane valido.

La Corte ha voluto sottolineare che la protezione sociale non deve essere un mero formalismo. Questo principio tutela il lavoratore, garantendogli la continuità del sostegno economico in condizioni di effettivo bisogno. La NASpI, infatti, ha lo scopo di assicurare un reddito a chi si trova involontariamente senza un’occupazione. Il reintegro “sulla carta” non interrompe la validità dell’assegno, poiché il lavoratore non ha recuperato concretamente il suo reddito.