Puglia, il risiko delle Regionali: Decaro corre, Vendola sfida, Emiliano trama

Michele Emiliano, Nichi Vendola e Antonio Decaro

“Scusate per i pettegolezzi, per i retroscena”. Con queste parole Antonio Decaro ha tentato di chiudere settimane di veleni e manovre sotterranee, salendo sul palco della festa dell’Unità di Bisceglie per annunciare quella che tutti aspettavano: la sua corsa per la presidenza della Puglia. Ma dietro il sorriso di circostanza di Elly Schlein si nasconde un terremoto politico che rischia di spaccare il campo largo proprio quando sembrava tutto sistemato.

La segretaria dem aveva sperato di aver risolto l’intricata partita pugliese, ringraziando pubblicamente Michele Emiliano “per la disponibilità a fare un passo di lato”. Parole che suonano come una pietra tombale sulla carriera politica dell’ex governatore, ma che potrebbero trasformarsi in un boomerang devastante. Perché Emiliano, nonostante gli impegni presi con la Schlein, non ha alcuna intenzione di essere l’unica vittima della “rottamazione” orchestrata da Roma. E il suo silenzio sul palco di Bisceglie nasconde una strategia esplosiva: la minaccia di una candidatura con lista civica che farebbe saltare tutti i piani del Nazareno.

La bomba Vendola accende la miccia

Il vero detonatore di questa crisi annunciata ha un nome e cognome: Nichi Vendola. L’ex presidente della Puglia ha già fatto sapere di voler correre con Alleanza Verdi-Sinistra, trasformando quella che doveva essere una pacificazione in un campo minato. Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni blindano la candidatura dell’ex governatore, mentre Decaro chiede garanzie che Avs non può dare.

L’europarlamentare barese sarebbe disposto ad accettare Vendola in lista, ma con una condizione irricevibile per i Verdi: le dimissioni immediate dopo l’elezione. “Non è una cosa possibile”, la risposta secca da via del Nazareno. Il risultato è un cortocircuito politico che rischia di implodere proprio nel momento della massima esposizione mediatica. Mentre Decaro promette di parlare “solo di Puglia e dei pugliesi”, dietro le quinte si consuma una guerra di posizionamento che potrebbe consegnare la regione alla destra.

Schlein prigioniera dei suoi alleati

Per Elly Schlein la partita pugliese rappresenta un test cruciale della sua leadership. Dopo aver faticosamente costruito l’alleanza con Conte e Fratoianni, si ritrova ostaggio delle ambizioni personali e dei ricatti incrociati. Emiliano gioca la carta dell’orgoglio ferito, Vendola quella della continuità storica, mentre Decaro rischia di pagare il prezzo di equilibri impossibili.

La coalizione “progressista, unita e compatta” evocata dalla segretaria dem appare sempre più un wishful thinking di fronte alle faglie che attraversano il centrosinistra pugliese. Il tempo stringe, le elezioni si avvicinano, e quello che doveva essere un trionfo annunciato potrebbe trasformarsi nell’ennesima débâcle di un campo largo che fatica a stare in piedi.