Ars approva Defr Sicilia 2026-2028, disoccupazione in crollo ma restano le sfide

Il parlamento siciliano

La Sicilia sta riscrivendo le regole della sua economia: il Documento di economia e finanza regionale (Defr) per il triennio 2026-2028, appena approvato dall’Assemblea regionale, fotografa uno scenario di crescita, con un Pil che segna un +3,5% negli ultimi tre anni, superiore a quello del Mezzogiorno e del resto d’Italia. In parallelo, il mercato del lavoro registra segnali inequivocabili di ripresa, con la disoccupazione che scende al 13,3%, un calo netto rispetto agli anni precedenti, e un aumento record del tasso di occupazione al 46,8%.

Una crescita economica che sorprende

Il triennio appena trascorso mostra segnali di risveglio e riforme efficaci. Il tasso di attività regionale raggiunge il 54%, con un incremento dello 0,5% in un anno, mentre il numero degli inattivi si riduce di 17 mila unità. I dati sulle forze di lavoro confermano una tendenza positiva anche nel mercato del lavoro, con una diminuzione dei disoccupati da 264 mila a 220 mila unità in appena un anno. Questi numeri, rilevati da Istat, Banca d’Italia e analisti nazionali, convergono in una fotografia di Sicilia che avanza e si distanzia dai tradizionali limiti economici del Mezzogiorno.

Il Defr, documento programmatico per lo sviluppo regionale, offre una lettura attenta delle dinamiche di domanda e offerta, con analisi puntuali sull’export e sulle tensioni derivanti dai dazi internazionali. Viene inoltre evidenziato il percorso tracciato dal governo regionale guidato da Renato Schifani, che mira a consolidare risultati e gettare le basi per lo sviluppo futuro.

Politiche regionali e investimenti strategici

L’assessore all’Economia, Alessandro Dagnino, sottolinea la strategia messa in campo: “Il governo Schifani continua a sostenere il tessuto produttivo e sociale, a investire nel capitale umano, a promuovere gli investimenti privati, a incentivare l’efficienza amministrativa, a lavorare per la piena affermazione dell’autonomia finanziaria della Regione”. Tra le misure più rilevanti spicca l’iniziativa per il south working, pensata per favorire il rientro dei cosiddetti “cervelli” siciliani, che potranno così lavorare da remoto avvalendosi di una rete di connettività ultraveloce, recentemente completata grazie a ingenti investimenti regionali.

Le politiche per il prossimo triennio mettono al centro la spesa produttiva, puntando soprattutto sugli investimenti come motore di un circolo virtuoso per la crescita economica. Il capitale umano viene individuato come elemento cruciale per uno sviluppo solido e duraturo: “Creare le condizioni per la sua piena espressione significa dare futuro alla Sicilia e costruire un modello di crescita solido, moderno e competitivo”, conclude Dagnino.