Cambio di rotta in M.O., Hamas accetta il piano Trump per Gaza: ostaggi in cambio di cessate il fuoco

La proposta prevede governo tecnocratico palestinese e apertura verso futuro Stato indipendente, segnando cambio di rotta dell’amministrazione USA.

Donald Trump

L’amministrazione statunitense di Donald Trump ha elaborato un piano di pace per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza che, secondo il quotidiano israeliano Haaretz, sarebbe stato accettato dal gruppo palestinese Hamas. La proposta prevede il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani in cambio di un cessate il fuoco permanente e il ritiro graduale delle forze militari dalla Striscia, con l’obiettivo di creare le condizioni per un futuro Stato palestinese.

Il documento, composto da 21 punti e ottenuto dal Times of Israel, è stato presentato agli inizi di questa settimana a diversi paesi arabi e musulmani a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. La proposta rappresenta un cambio di rotta significativo per l’amministrazione Trump, che in precedenza aveva evitato di esprimere sostegno alla soluzione dei due Stati e aveva persino ventilato ipotesi di trasferimento permanente della popolazione di Gaza.

Hamas dovrebbe consegnare immediatamente tutti gli ostaggi, sia vivi che deceduti, entro 48 ore dall’accettazione pubblica dell’accordo da parte di Israele. In cambio, Israele si impegnerebbe a liberare diverse centinaia di prigionieri palestinesi condannati all’ergastolo e oltre mille abitanti di Gaza arrestati dall’inizio del conflitto. I membri di Hamas che si impegnano per la coesistenza pacifica otterrebbero l’amnistia, mentre a chi volesse lasciare la Striscia verrebbe garantito un passaggio sicuro verso paesi di accoglienza.

Il piano stabilisce che Gaza diventi “una zona deradicalizzata e libera dal terrorismo che non rappresenterà una minaccia per i suoi vicini” e che venga riqualificata “a beneficio della sua popolazione”. Le forze israeliane interromperebbero tutte le operazioni militari e si ritirerebbero gradualmente dal territorio, mentre Hamas non avrebbe alcun ruolo nella futura governance della Striscia.

Nuovo governo tecnocratico per la ricostruzione

La governance di Gaza passerebbe nelle mani di un governo temporaneo composto da tecnocrati palestinesi, responsabili della fornitura dei servizi essenziali alla popolazione. Questo comitato transitorio opererebbe sotto la supervisione di un nuovo organismo internazionale istituito dagli Stati Uniti in consultazione con partner arabi ed europei.

Il documento enfatizza che “nessuno sarà costretto a lasciare Gaza” e che i cittadini della Striscia saranno “incoraggiati a rimanere” per “costruire un futuro migliore”. Questa posizione segna una netta inversione rispetto alle dichiarazioni di febbraio, quando Trump aveva scioccato la comunità internazionale ventilando l’ipotesi di un trasferimento permanente dell’intera popolazione di circa due milioni di persone.

La proposta prevede inoltre l’impegno a “distruggere e interrompere la costruzione di qualsiasi infrastruttura militare offensiva, compresi i tunnel”, mentre i nuovi leader di Gaza dovranno garantire “una coesistenza pacifica con i loro vicini”. Israele, dal canto suo, si impegnerebbe a non occupare né annettere Gaza, cedendo gradualmente il controllo del territorio man mano che le forze di sicurezza sostitutive stabiliscono controllo e stabilità.

Verso la soluzione dei due Stati

Il punto più significativo del piano riguarda la prospettiva di lungo termine: una volta completata la riqualificazione di Gaza e implementato il programma di riforma dell’Autorità Nazionale Palestinese, “potrebbero esserci le condizioni per un percorso credibile verso la creazione di uno Stato palestinese, che è riconosciuta come l’aspirazione del popolo palestinese”.

Gli Stati Uniti si impegnerebbero ad avviare un dialogo tra Israele e i palestinesi per “concordare un orizzonte politico di coesistenza pacifica”, rappresentando un’apertura inedita dell’amministrazione Trump verso la soluzione dei due Stati. Tuttavia, permangono alcune contraddizioni nelle informazioni disponibili. Mentre Haaretz riferisce dell’accettazione del piano da parte di Hamas, un ufficiale del gruppo palestinese ha dichiarato a Reuters che non gli è stato presentato alcun piano specifico.

Il documento dovrebbe essere discusso lunedì in un incontro ufficiale alla Casa Bianca con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. La proposta ha già ricevuto accoglienza positiva da diversi paesi a maggioranza araba, secondo quanto riportano diversi giornali internazionali. Lo stesso Trump ha parlato della questione con ottimismo negli ultimi giorni, mentre il piano continua a circolare negli ambienti diplomatici internazionali, alimentando speranze per una possibile svolta nel conflitto che ha devastato Gaza negli ultimi mesi.