Dbrs promuove in “serie A” l’Italia, l’Fmi rilancia: “Performance impressionante sul deficit”
L’upgrade arriva nel giorno del varo della manovra e si inserisce in una serie di valutazioni positive. Ora tutti gli occhi puntano sull’appuntamento con Moody’s del 21 novembre.
L’Italia conquista la “A” di Dbrs Morningstar proprio mentre il governo vara la manovra di Bilancio. L’agenzia di rating ha promosso il Paese a A (low) dal precedente BBB (high), riconoscendo la solidità raggiunta dal sistema bancario e il progressivo risanamento dei conti pubblici. Un traguardo che arriva dopo mesi di segnali incoraggianti sui conti dello Stato e che rafforza la credibilità internazionale della Penisola.
La decisione di Dbrs segna un punto di svolta per l’affidabilità creditizia italiana. L’agenzia ha modificato anche l’outlook, passato da “positivo” a “stabile”, consolidando così il miglioramento ottenuto. La motivazione alla base dell’upgrade punta il dito sulle vulnerabilità ridotte nel settore bancario e sul rafforzamento del comparto estero, elementi che hanno reso l’economia più resiliente. Secondo Dbrs, il percorso di consolidamento fiscale proseguirà, contribuendo almeno a stabilizzare la dinamica del debito pubblico nel medio periodo.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, rientrato precipitosamente da Washington per seguire l’iter della manovra, ha accolto la notizia con evidente soddisfazione. “Frutto del lavoro costante di questi tre anni di governo, l’Italia torna in serie A con grande orgoglio”, ha dichiarato. Il timing non poteva essere più favorevole: l’annuncio è arrivato nel giorno in cui il Consiglio dei ministri ha approvato la legge di Bilancio, seguita dalla conferenza stampa con la premier Giorgia Meloni e i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani.
Una serie di promozioni che rafforza la fiducia
Non si tratta di un caso isolato. L’upgrade di Dbrs si inserisce in una sequenza di valutazioni positive arrivate nelle ultime settimane. Lo scorso 19 settembre Fitch aveva alzato il rating italiano a BBB+, mentre il 10 ottobre S&P aveva confermato lo stesso livello BBB+ mantenendo l’outlook stabile. Un trend ascendente che testimonia come i mercati internazionali stiano riconoscendo i progressi compiuti dall’Italia sul fronte della disciplina fiscale.
Ora tutti gli occhi sono puntati sull’appuntamento con Moody’s, previsto per il 21 novembre. Quest’ultima agenzia assegna attualmente all’Italia il rating Baa3, il livello più basso prima della zona “speculativa” dei cosiddetti junk bond. Tuttavia, anche qui le prospettive appaiono favorevoli: Moody’s ha inserito un outlook positivo sulla propria valutazione, lasciando intravvedere la possibilità di un ulteriore avanzamento.
I conti pubblici convincono anche il Fondo monetario
Il quadro delle finanze pubbliche italiane ha mostrato segnali di miglioramento tangibili negli ultimi mesi. Nella manovra appena varata, l’esecutivo conferma l’obiettivo di riportare il deficit al 3% del Pil già nel 2024, rispettando così la soglia prevista dal Patto di stabilità e crescita dell’Unione europea. Questo permetterebbe al Paese di uscire con un anno di anticipo dalla procedura per deficit eccessivo avviata dalla Commissione europea.
I progressi italiani non sono sfuggiti nemmeno al Fondo monetario internazionale. Alfred Kammer, direttore del dipartimento europeo del Fmi, ha espresso parole di apprezzamento per la performance di bilancio italiana. “La performance di bilancio è stata molto impressionante lo scorso anno e sembra che ne farà un’altra migliore del previsto sul deficit quest’anno. Questo è fantastico”, ha commentato da Washington. Kammer ha anche anticipato che il Fondo potrebbe rivedere al ribasso le proprie previsioni sul rapporto deficit/Pil italiano per il 2024, attualmente stimato al 3,3%, in linea con le stime più ottimistiche del governo che punta al 3%. “Supportiamo gli sforzi dell’Italia: la cosa migliore per tutte le economie avanzate con alti debiti è spingere sul risanamento”, ha concluso il dirigente del Fmi.
