La Regione Siciliana acquisterà la casa di Modugno a Lampedusa, diventerà Centro per la biodiversità del Mediterraneo

La casa di Domenico Modugno a Lampedusa

La Regione Siciliana acquisterà per 13,3 milioni di euro la casa di Domenico Modugno a Lampedusa per trasformarla in un centro dedicato alla biodiversità mediterranea entro il 2026.

L’annuncio ufficiale e il progetto

L’assessorato regionale all’Ambiente, guidato da Giusi Savarino, ha firmato un accordo con la Presidenza del Consiglio dei ministri per destinare fondi al ripristino ambientale in cinque aree protette siciliane. Tra queste figura la Riserva naturale Isola di Lampedusa, dove è prevista la riqualificazione della costa meridionale, la ricostituzione della vegetazione autoctona e l’acquisizione dell’ex abitazione del cantautore Domenico Modugno.

Secondo una nota ufficiale, l’immobile – situato nei pressi della spiaggia dei Conigli, patrimonio Unesco – ospiterà il “Centro per la conservazione e la fruizione della biodiversità insulare del Mediterraneo”. L’investimento rientra in un pacchetto complessivo di 13,3 milioni di euro, di cui una quota non precisata andrà specificamente all’operazione a Lampedusa.

Riqualificazione ambientale

Il progetto mira a coniugare la memoria storica legata a Modugno – figura di spicco della cultura italiana che scelse Lampedusa come luogo di residenza – con obiettivi di conservazione ecologica. La spiaggia dei Conigli, già oggetto di interventi di tutela per preservare il sito di nidificazione della tartaruga marina Caretta caretta, rappresenta un nodo strategico per la biodiversità del Canale di Sicilia. L’intervento prevede anche azioni di monitoraggio ambientale e campagne di sensibilizzazione rivolte a residenti e turisti. La Regione ha chiarito che l’acquisizione dell’immobile avverrà tramite negoziazione diretta con gli eredi del cantautore, senza ricorso a espropri.

Fondi nazionali per le aree protette siciliane

L’accordo rientra nel programma nazionale per la valorizzazione delle aree protette, finanziato dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC). Oltre a Lampedusa, beneficiarie dei fondi sono la Riserva dello Zingaro, il Parco dei Nebrodi, la Riserva di Punta Manfria e l’area marina protetta di Capo Gallo. L’obiettivo dichiarato è contrastare il degrado ambientale e promuovere forme sostenibili di turismo. Secondo fonti del ministero dell’Ambiente, la Sicilia è la regione che ha presentato il maggior numero di progetti validati nel bando 2024. Il via libera formale ai finanziamenti è atteso entro il primo trimestre 2025, dopo il completamento delle procedure di verifica tecnica.

Reazioni locali e prospettive future

Sul posto, l’iniziativa ha suscitato cauto ottimismo tra amministratori e operatori turistici. “Lampedusa non può vivere solo di emergenze – ha dichiarato il sindaco Salvatore Martello –. Questo progetto è un’occasione per cambiare narrazione e investire sulla nostra unicità ambientale”. Critiche sono invece emerse da alcuni ambientalisti, preoccupati che la trasformazione della casa in un centro pubblico possa aumentare il carico antropico in un’area già fragile. Il comitato scientifico previsto dal progetto dovrà presentare un piano di gestione entro dodici mesi dall’acquisizione dell’immobile. Intanto, la Regione ha annunciato che i lavori di riqualificazione costiera partiranno nella primavera del 2026.