Nel cortile della scuola Al-Loulouah Al-Katami, nel centro di Gaza City, un’aula improvvisata è diventata punto di riferimento per centinaia di bambini che percorrono ogni giorno strade distrutte per raggiungere il centro educativo. Mancano materiali didattici, strumenti e una struttura formale, ma la direttrice Iman Al-Hinawi conferma che la frequenza sta aumentando e che le famiglie mostrano un forte coinvolgimento.
I gruppi sono stati organizzati dalla scuola materna fino all’ultimo anno delle elementari, nel tentativo di ristabilire una continuità didattica interrotta troppo a lungo. Secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, che opera con risorse ridotte e una rete logistica fragile, le iscrizioni agli spazi di apprendimento temporaneo superano già le 25.000 unità, con altre centinaia di richieste in fase di verifica.
Prime riaperture dell’UNRWA
L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, nota con l’acronimo UNRWA, ha confermato che la riapertura graduale di alcune scuole è stata programmata per sfruttare la finestra di tregua. Il commissario generale Philippe Lazzarini ha spiegato che circa 300.000 studenti seguiranno lezioni online, mentre le strutture fisiche disponibili restano limitate e soggette a verifiche di sicurezza.
I funzionari locali ricordano che il ritorno alle lezioni non equivale alla normalizzazione del servizio scolastico: molte aree restano difficilmente accessibili, gran parte degli edifici è danneggiata e la distribuzione dei materiali si basa su corridoi umanitari non sempre operativi. La scelta di avviare gli spazi di apprendimento temporaneo risponde alla richiesta delle famiglie, che considerano la scuola uno degli strumenti principali per ristabilire un minimo di stabilità psicologica nei bambini.
Prossimi passi
Le organizzazioni umanitarie che operano nell’area prevedono un aumento della domanda di servizi educativi nelle prossime settimane, qualora il cessate il fuoco dovesse mantenersi stabile. Il rientro in classe è considerato un indicatore della capacità dell’intera comunità di riprendere funzioni essenziali, anche se i responsabili delle missioni sul campo avvertono che i progressi saranno lenti.
Le amministrazioni scolastiche lavorano per ampliare gli spazi al coperto e garantire una distribuzione regolare dei materiali. Le autorità palestinesi stimano che la piena operatività delle scuole richiederà mesi di interventi infrastrutturali. Nel frattempo, gli insegnanti proseguiranno con modalità ibride e turnazioni giornaliere per coprire il maggior numero possibile di studenti.
