Si riscrive la storia del clima: trovata in Antartide aria di 6 milioni di anni fa

La carota di ghiaccio delle Allan Hills rivela un raffreddamento da 12 °C nel Pliocene. I dati diretti su CO₂ e temperature ridefiniranno i modelli dell’IPCC.

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I ricercatori del consorzio COLDEX hanno estratto in Antartide aria atmosferica risalente a 6 milioni di anni fa, superando di sei volte il precedente record. L’analisi isotopica rivela un raffreddamento globale di 12 °C durante il Pliocene, epoca con concentrazioni di CO₂ analoghe alle attuali.

La carota di ghiaccio, prelevata nel sito delle Allan Hills nell’Antartide orientale, contiene il più antico campione diretto di atmosfera terrestre mai studiato. “Questo non è un modello, è l’aria che respirò il pianeta nel Pliocene”, ha dichiarato la capospedizione Sarah Shackleton del Woods Hole Oceanographic Institution. Il Center for Oldest Ice Exploration (COLDEX), finanziato dalla National Science Foundation statunitense, ha datato le bolle tramite il rapporto isotopico dell’argon, un metodo radiometrico affidabile per scale temporali milionarie.

La macchina del tempo climatica delle Allan Hills

Il ghiaccio antico non proviene da una perforazione verticale profonda, ma affiora in superficie per effetto di venti catabatici e ablazione. “La regione agisce come un nastro trasportatore che porta il passato profondo alla luce”, ha spiegato il co-responsabile John Higgins della Princeton University. La scoperta, inattesa nella sua antichità, fornisce misurazioni dirette di temperatura e composizione atmosferica, sostituendo le stime indirette finora utilizzate per quell’epoca.

I numeri del Pliocene: CO₂ come oggi, ma 20 metri di oceano in più

L’epoca studiata, compresa tra 5,3 e 2,6 milioni di anni fa, presentava concentrazioni di anidride carbonica comprese tra 380 e 420 parti per milione, valori sovrapponibili a quelli misurati prima dell’era industriale. Nonostante ciò, le temperature medie globali erano significativamente più alte e il livello del mare superiore di 10-20 metri. “La differenza sta nella risposta del sistema: noi stiamo cambiando il clima centinaia di volte più velocemente”, ha sottolineato Ed Brook, direttore di COLDEX.

Una roadmap scientifica fino al 2031

Il progetto entra ora in una fase estensiva. “Abbiamo un programma quinquennale, con orizzonte 2031, per cercare ghiaccio ancora più antico e ottenere una carota continua”, ha annunciato Brook. Le nuove campagne mirano a identificare picchi di metano, perfezionare le tecnologie di perforazione e ricostruire la curva climatica del Miocene superiore. L’obiettivo è creare un archivio ininterrotto per calibrare i modelli previsionali dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC).

Implicazioni per le politiche climatiche globali

La scoperta trasferisce dati paleoclimatici direttamente nel dibattito sull’azione politica. Conoscere la risposta storica del pianeta a livelli di CO₂ elevati permette di definire con maggiore precisione le soglie di irreversibilità per lo scioglimento delle calotte. “Questi non sono più scenari ipotetici, sono casi studio reali”, ha affermato un diplomatico europeo coinvolto nei negoziati COP. I risultati rafforzeranno le richieste per tagli alle emissioni più stringenti e basati su evidenze geologiche.