Russia pronta al patto con la Nato: “Impegni vincolanti contro ogni aggressione”

Vladimir Putin, Donald Trump e Volodymyr Zelensky

Vladimir Putin, Donald Trump e Volodymyr Zelensky

Mosca apre alla diplomazia con l’Alleanza Atlantica. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha annunciato che la Russia è disponibile a firmare un accordo di non aggressione reciproca con i Paesi Nato. Un documento scritto, giuridicamente vincolante, la cui forma sarà definita durante eventuali negoziati. L’apertura arriva mentre proseguono i contatti tra Washington e Mosca sull’Ucraina, con “progressi lenti ma costanti” secondo la stessa Zakharova, che però accusa l’Europa di sabotare ogni avanzamento diplomatico.

Il clima rimane teso sul fronte ucraino. Le Forze armate di Kiev hanno abbattuto 106 droni su 131 lanciati dai russi contro le infrastrutture energetiche in almeno quattro province. Ventidue droni hanno centrato gli obiettivi, lasciando al buio gli abitanti di Chernihiv, Sumy, Kharkiv e Dnipropetrovsk. Dall’altra parte, le difese aeree russe sostengono di aver intercettato e distrutto 141 droni ucraini su diverse regioni durante la notte, con la concentrazione maggiore su Bryansk. A Odessa, un nuovo attacco russo contro il porto ha causato un morto e due feriti.

Zelensky sotto attacco dopo le parole su Putin

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky finisce nel mirino del Cremlino per le dichiarazioni contenute nel suo messaggio di Natale. Riferendosi a Vladimir Putin, Zelensky aveva detto che “tutti hanno un sogno, che muoia”, salvo poi precisare di chiedere a Dio la pace per l’Ucraina. Parole che hanno scatenato la reazione del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, che ha definito l’atteggiamento del leader ucraino “maleducato e funesto”. Zelensky, secondo Peskov, “sembra una persona tutt’altro che adeguata” e ci si chiede “se sia in grado di prendere decisioni adeguate per una soluzione attraverso mezzi politici e diplomatici”.

Nonostante le polemiche, i contatti diplomatici proseguono. Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con gli inviati americani Steve Witkoff e Jared Kushner dopo aver rivelato i dettagli del nuovo piano messo a punto con gli Stati Uniti. “Ci sono buone idee che possono contribuire al risultato di una pace duratura”, ha spiegato il leader ucraino sui social. Ma Mosca insiste: Washington deve contrastare con forza i tentativi europei di far deragliare i progressi diplomatici.

Putin e Trump si scambiano auguri di Natale

Vladimir Putin ha inviato un telegramma di auguri natalizi a Donald Trump. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha confermato che il presidente russo si è congratulato con l’omologo americano per il Natale e le festività di fine anno. “Tra persone educate è doveroso inviare messaggi ufficiali di auguri”, ha sottolineato Peskov, precisando che per ora non è prevista una telefonata diretta tra i due leader.

Lo scambio di cortesie diplomatiche avviene mentre proseguono i colloqui tra Mosca e Washington sulla crisi ucraina, con la Russia che preme affinché gli Stati Uniti si oppongano ai tentativi europei di ostacolare il processo negoziale. Sul fronte militare, la Polonia ha reso noto di aver intercettato un velivolo da ricognizione russo sul Mar Baltico, dopo che si era avvicinato ai confini dello spazio aereo nazionale. “Nonostante le festività natalizie, la scorsa notte è stata intensa per i servizi di difesa aerea polacchi”, hanno scritto le Forze Armate su X. L’aereo russo è stato identificato e scortato dai caccia polacchi, senza che venisse rilevata alcuna minaccia concreta per la sicurezza dello spazio aereo.

L’avanzata russa nel Donetsk e gli attacchi sui porti

Il ministero della Difesa russo ha rivendicato la conquista di un’altra località nel Donetsk, nell’Ucraina orientale. “Unità del gruppo delle forze del sud hanno liberato la località di Sviato-Pokrovskoe”, recita il comunicato diffuso su Telegram. L’avanzata russa prosegue mentre continua lo scambio di attacchi aerei. A Temryuk, nella Russia meridionale, due serbatoi di petrolio hanno preso fuoco nel porto a seguito di un attacco con drone ucraino. L’incendio ha interessato una superficie di duemila metri quadrati, ma non si registrano vittime.

Anche Mosca è stata bersagliata: il sindaco Sergei Sobyanin ha dichiarato che nella notte del 25 dicembre sono stati distrutti otto droni diretti contro la capitale russa. I bombardieri strategici russi Tu-95MS hanno effettuato una missione di volo sulle acque neutrali del Mare di Barents e del Mare di Norvegia, scortati da caccia Su-33 della Marina russa. In alcune fasi del percorso, i bombardieri sono stati accompagnati da caccia stranieri. La durata del volo è stata di oltre sette ore.

Le radici storiche della crisi secondo Mosca

Sono emerse online trascrizioni di conversazioni tra Vladimir Putin e l’ex presidente americano George W. Bush che risalgono al 2001 e al 2008. Dai documenti pubblicati dal National Security Archive emerge che Putin aveva espresso già allora la sua ferma opposizione all’adesione dell’Ucraina alla Nato. Nel 2001, Putin aveva avvertito Bush che l’ingresso di Kiev nell’Alleanza avrebbe creato un terreno di scontro a lungo termine tra Russia e Stati Uniti. Putin aveva descritto l’Ucraina come uno stato complesso, formato artificialmente da territori di paesi confinanti, con circa un terzo della popolazione di etnia russa.

Nel 2008, Putin aveva predetto un possibile conflitto tra Stati Uniti e Russia e una potenziale frammentazione dello Stato ucraino, ribadendo la sua narrazione dell’Ucraina come “stato creato artificialmente in epoca sovietica”. Aveva inoltre espresso preoccupazione per l’avvicinamento dell’infrastruttura militare della Nato ai confini russi. Secondo una fonte anonima vicina al Cremlino, Mosca non accetta l’attuale versione del piano di pace statunitense proprio sul punto della futura adesione dell’Ucraina alla Nato.

L’appello del Papa per la pace in Ucraina

Nel suo messaggio natalizio ‘Urbi et Orbi’, papa Francesco ha rivolto un accorato appello per il “martoriato popolo ucraino”. “Si arresti il fragore delle armi e le parti coinvolte, sostenute dall’impegno della comunità internazionale, trovino il coraggio di dialogare in modo sincero, diretto e rispettoso”, ha detto il Pontefice.

Francesco ha affidato al Principe della Pace tutto il continente europeo, chiedendo che continui a ispirare “uno spirito comunitario e collaborativo, fedele alle radici cristiane e alla storia, solidale e accogliente con chi si trova nel bisogno”. Parole che arrivano mentre la guerra entra nel suo terzo anno senza segnali concreti di una tregua imminente.